Non so se hai mai meditato, se sei mai stato solo con te stesso, lontano da tutto, da ogni persona, da ogni pensiero e desiderio, se sei mai stato completamente solo, non isolato, non chiuso in un sogno o in una visione di fantasia, ma lontano, tanto che in te non vi è nulla di identificabile, nulla che tu possa toccare con il pensiero o il sentimento, così lontano che in questa assoluta solitudine il silenzio stesso diviene il solo fiore, la sola luce, e la qualità senza tempo che non è misurabile dal pensiero.
Solo in questa meditazione l’amore vive. Non preoccuparti di esprimerlo: l’amore si esprimerà da sé. Non usarlo. Non cercare di metterlo in atto: agirà e, quando lo farà, in quell’azione non vi sarà pentimento, non vi sarà contraddizione, non vi sarà infelicità o pena umana.
Quindi medita solo. Perditi. E non cercare di ricordare dove sei stato. Se cerchi di ricordarlo, allora sarà qualcosa di morto. E se ti afferri al suo ricordo, non sarai mai più solo. Così, medita in quella solitudine infinita, nella bellezza di quell’amore, in quell’innocenza, nel nuovo. Allora c’è quella beatitudine che è immortale.
(Jiddu Krishnamurti)
– Jiddu Krishnamurti – tratto da: Meditazione
– Libri di Jiddu Krishnamurti su macrolibrarsi.it
– it.wikipedia.org/wiki/Jiddu_Krishnamurti
– krishnamurti.it
– jkrishnamurti.org