Testata per la prima volta l’efficacia nel regolare le emozioni interpersonali con la ‘meditazione di consapevolezza’ (mindfulness), grazie ad uno studio condotto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Psicologia e scienze cognitive di Rovereto e pubblicato sulla rivista Plos One.
L’incorporazione di alcuni principi derivati dalla mindfulness può portare ad una ridefinizione delle tecniche di regolazione emozionale da poter applicare in ambito clinico, dicono i ricercatori. – (ANSA) – TRENTO, 29 GEN 2015 –
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Mindfulness: l’efficacia nel regolare le emozioni interpersonali
Un gruppo internazionale di ricercatori, coordinato da Alessandro Grecucci, Remo Job e Nicola De Pisapia del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento, sta cercando di dimostrare come la mindfulness – una tecnica per la meditazione consapevole che trae le sue origini nella meditazione di stampo buddista – possa contribuire in modo decisivo nella regolazione delle emozioni interpersonali, aiutando a contrastare alcuni tra i disturbi psicopatologici più diffusi nelle società occidentali. Tra questi, l’ansia, una patologia che, nonostante sia difficile stimare le dimensioni del fenomeno, costituisce uno dei disturbi prevalenti nella popolazione, arrivando a colpire nell’arco di un anno circa il 3% della popolazione e il 5% nel corso della vita. Oppure la depressione che nei soli Stati Uniti colpisce ogni anno il 10% della popolazione o i disordini della personalità, attorno a cui negli ultimi vent’anni è cresciuto un vasto interesse soprattutto in ambito clinico e che affligge circa il 2% della popolazione mondiale.
I risultati empirici dello studio “Baseline and strategic effects behind mindful emotion regulation: behavioral and physiological investigation”, pubblicato in questi giorni sulla prestigiosa rivista scientifica Plos One si pone quattro importanti interrogativi: quali sono i processi attraverso cui la mindfulness regola le nostre emozioni? Questa tecnica può essere applicata alle emozioni sociali? Può modificare i nostri comportamenti verso gli altri? Può alterare la nostra reattività fisiologica? «Dall’esame empirico condotto su due differenti gruppi di soggetti – spiega Alessandro Grecucci, neuroscienziato e psicoterapeuta – è emerso come la mindfulness alteri la percezione soggettiva e fisiologica delle emozioni interpersonali e agisca modificando anche l’interazione nel comportamento sociale degli individui».
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