Tra i momenti che mi colpiscono di più della nostra vita umana, ci sono quelli in cui aspettiamo ardentemente o disperatamente un segno e non arriva niente. Cosa ne facciamo allora di quello spazio aperto e neutrale?
Una volta un Maestro zen chiese a un suo discepolo: «Hai visto il leopardo delle nevi?» «No», rispose il discepolo.
«Non è meraviglioso?», gli chiese il Maestro.
Certo, è meraviglioso che accada un miracolo, che riusciamo a vederlo. Ma non è meraviglioso che non accada proprio niente, che possiamo assistere a questo niente e percepirlo e fremere? Non è meraviglioso perdere qualcosa? Essere disorientati? Essere delusi? La meraviglia è il vuoto che si apre, la possibilità di aprire le mani e le braccia, il fremito del lasciar andare, dell’abbandonarsi all’assenza di segni, di significati, di salvezze, di alleanze. Niente. Assolutamente niente: aaahhh!
[ Da: Chandra Livia Candiani, “Il silenzio è cosa viva. L’arte della meditazione“ ]
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– https://it.wikipedia.org/wiki/Chandra_Livia_Candiani