D.: La meditazione va bene per chi non sa nulla? R.: “Per un persona ignorante non è arduo riconoscere di essere ignorante: non ha nulla da perdere; ma la persona istruita non può ammettere di essere ignorante: ha moltissimo da perdere. Il vero sciocco è la persona che sa tante cose. La persona ignorante è innocente; sa di non sapere e, proprio perché sa di non sapere, sa di essere ignorante, ha già fatto il primo passo verso la saggezza.
Sapendo di non sapere, può iniziare a investigare, e la sua ricerca sarà pura, senza preconcetti. La sua ricerca non avrà conclusioni precostituite; non dipenderà dal suo essere cristiano, mussulmano o indù. Egli sarà solo un ricercatore, puro. La sua ricerca non nascerà da risposte preconfezionate, ma direttamente dal cuore. La sua ricerca non sarà un risultato di ciò che conosce già; sarà una ricerca esistenziale, intrapresa perché per lui è una questione di vita o di morte. Vuole sapere, ecco perché va alla ricerca. Sa di non sapere, ecco il motivo della sua indagine che acquista per questo una sua bellezza. Non è uno sciocco, è solo ignorante. Il vero sciocco è colui che pensa di sapere quando invece non sa nulla“.
(Osho – Dhammapada: The Way of the Buddha, Volume 2, Nr. 7)
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