Uno dei più grandi meditatori della storia Siddharta Gautama, meglio conosciuto come il Buddha o l’”Illuminato” – usavano i soprannomi anche allora! E sono stati dei bambini ad attribuirglielo! – praticando e approfondendo tecniche meditative che erano già antiche ai suoi tempi – erano già antiche 2500 anni fa! -, asseriva che ci sono sostanzialmente tre tipi di meditazione da seduti (o sdraiati), in piedi ed in movimento.
Nei 40 anni dopo la sua illuminazione era solito muoversi a piedi (scalzo ovviamente) per diversi chilometri con una fila spesso lunghissima di seguaci. Quindi invitava e spronava a camminare in pienezza mentale. I libri antichi riportano il fascino nel vedere tante persone camminare in modo così consapevole ed in pace.
Ecco come si può fare
Innanzitutto assicurati di avere un po’ di tempo, direi una mezzoretta: 10 minuti per capire come funziona e 20 di meditazione camminata.
Poi scegli un posto dove nessuno possa vederti: alcuni movimenti puoi farli in modo lento e marcato, questo potrebbe apparire strano agli altri. E questo pensiero è distraente.
Adesso scegli un percorso di 3-4 metri che ripercorrerai su e giù. L’ideale sarebbe all’aperto e magari, se la temperatura lo permette, scalzo. Meglio all’aperto con le scarpe che scalzo dentro casa (almeno è così per me) ma puoi sperimentare varie soluzioni: questi sono dettagli di poco conto.
Comincia con i piedi paralleli ed inizia ad alzare un piede, in modo lento e marcato, lo porti in avanti – puoi ripetere mentalmente la parola: AVANZARE – appoggiando il tallone e successivamente la pianta del piede percependo le sensazioni che arrivano al contatto col suolo – puoi ripetere mentalmente la parola: TOCCARE -. Potrai notare come questa è una fase di esplorazione del suolo, quando hai esplorato puoi decidere di appoggiare il carico su quel piede spingendoti in avanti – puoi ripetere mentalmente la parola: SPINGERE – Con l’altro piede libero dal carico puoi sentire il nuovo equilibrio raggiunto – puoi ripetere mentalmente la parola: STARE -. A questo punto puoi portare avanti il piede rimasto indietro poggiando il tallone e così prosegui. Quando sei arrivato/a alla fine del percorso che avevi delineato rimetti i piedi uniti e con consapevolezza giri esternamente uno dei due piedi di 45°, quindi riunisci anche l’altro, e poi di nuovo ancora di 45° e di nuovo riunisci i piedi e così sarai pronto/a a ripartire.
Non c’è nessun posto dove andare
In questo caso l’oggetto di osservazione non è più il respiro (lo puoi sempre usare se vuoi) ma è il movimento, le sensazioni che provano i piedi e le gambe. Nei ritiri di meditazione i praticanti alternano momenti di meditazione camminata a quella seduta. Personalmente trovo la meditazione camminata molto utile specie quando ho una mente più distratta.
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