Brother Achalananda (Self-Realization Fellowship) descrive – nel 4° di 5 video – i suggerimenti di Paramahansa Yogananda sulla funzione della preghiera nella meditazione.
La preghiera ha un posto nella meditazione? Se sì, qual è il modo migliore di pregare? Senz’altro la preghiera fa parte della meditazione; la preghiera è sempre d’aiuto, qualsiasi cosa facciamo, e fa senz’altro parte delle nostre pratiche meditative.
Noi iniziamo con una preghiera e terminiamo con una preghiera. Ma, oltre a questo, possiamo pregare durante la meditazione. Ci sono momenti nella meditazione in cui possiamo concludere una tecnica e immergerci nella preghiera, che significa parlare con Dio, conversare con Dio. Di solito non si tratta di una preghiera convenzionale ma di una che nasce dal cuore, quando si parla con Dio. A seconda delle preferenze personali, possiamo rappresentarci Dio come padre, madre, amico, amato. Possiamo anche pensare a un particolare santo o maestro al quale vogliamo rivolgere la preghiera. Se la nostra adorazione ha un carattere più impersonale possiamo raffigurarci Dio come luce, amore o suono; questa è la vibrazione dell’Om o Amen: è la vibrazione primordiale, la prima vibrazione emanata da Dio, da cui si è manifestata tutta la creazione, a partire da quella prima vibrazione. Certo, Dio si manifesta ai devoti in tutti questi modi, o anche come pace. E voi potete rivolgervi a quella luce divina, o a quel suono, se vi è congeniale. Quindi si può pregare in tanti modi diversi. Nella preghiera la cosa importante, che poi è importante in ogni campo, è molto semplice: la sincerità. Se parlate con Dio, siate sinceri. Tutti noi sappiamo che quando parliamo con qualcuno vogliamo sentire che stabiliamo un contatto. Mi piace pensare che nella meditazione, quando forse siamo agli inizi, o in qualsiasi altro momento, cerchiamo di creare quel contatto, e dall’anima si leva un’invocazione, un desiderio. Noi facciamo sapere a Dio: “Voglio che Tu mi risponda, voglio entrare in rapporto con Te, voglio che Tu venga a me, voglio che la Tua presenza sia per me una realtà. Non mi basta sentir parlare di Te, leggere su di Te, ascoltare racconti su di Te. Voglio conoscerti, voglio percepirti” . O, formulando altrimenti il concetto, “Voglio entrare in comunione con Te”. Se vogliamo una risposta da Dio, quando meditiamo o preghiamo, dobbiamo fare sul serio con Lui, che fondamentalmente significa essere sinceri su ciò che vogliamo, e fare sapere a Lui che lo vogliamo. Quindi, ponendo qui l’attenzione come se guardassimo attraverso l’occhio spirituale— non cercate di concentrare gli occhi fisici su questo punto; non vogliamo far diventare la gente strabica— limitatevi a porre qui l’attenzione e lo sguardo interiore, e poi cominciate a parlare a Dio. Ciò a cui bisogna aspirare è fare un’invocazione che viene dall’anima, un’invocazione che nasce da tutto il vostro essere, un intenso desiderio per Dio. Voi lanciate a Dio un richiamo, cercate di avere la Sua attenzione, volete che Lui vi risponda, perciò dovete pregare con tutto il cuore, con sentimento. “Amato Dio, rivelati! Rivela Te stesso! Vieni! Vieni! Vieni! Devi venire! Vieni a me! Tu devi venire! Rivelati! Rivelati!” E fategli davvero sapere che volete Lui. Se riusciremo a immergerci totalmente in quella preghiera a Dio, in quel modo, quello è il tipo di preghiera a cui Dio risponderà. Prima o poi, Egli risponderà. Di solito la prima risposta che Dio vi dà è quella di una grande pace che sentite diffondersi in tutto il vostro essere. Cominciate a sentire la pace. E non è cosa da poco. Ci sono milioni di persone a questo mondo che desiderano solo avere un po’ di pace nella vita. Quando sentite la pace, non accontentatevi di questo. Andate più in profondità. Oltre quella grande pace di Dio c’è la grande luce di Dio, il Suo grande suono, il Suo grande amore e molti altri aspetti. Ma siate sinceri; fate che la preghiera venga dal cuore. Questo è il tipo di preghiera a cui Dio risponde.
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– Aforismi di Yogananda su Meditare.it
– Imparare a meditare – Parte 1: La postura corretta
– Imparare a meditare – Parte 2: L’attenzione
– Imparare a meditare Parte 3: Come iniziare una meditazione
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