La meditazione mindfulness può ridurre il dolore ma senza coinvolgere la produzione naturale degli oppioidi, che è invece alla base dell’effetto analgesico di ipnosi e agopuntura. La scoperta potrebbe aprire nuove prospettive terapeutiche per il trattamento del dolore cronico, soprattutto per i soggetti che hanno sviluppato un’assuefazione ai farmaci oppiacei
Ipnosi, agopuntura e anche la somministrazione di un placebo possono essere efficaci nel ridurre il dolore, agendo sulla capacità dell’organismo di produrre naturalmente oppioidi.
In un articolo pubblicato sul “Journal of Neuroscience”, un gruppo di ricercatori del Wake Forest Baptist Medical Center guidato da Fadel Zeidan, dimostra che anche la meditazione mindfulness, una pratica sviluppata alla fine degli anni settanta negli Stati Uniti sulla base degli insegnamenti del buddismo zen, è efficace nel ridurre il dolore, ma senza coinvolgere gli oppioidi.
“La nostra scoperta è sorprendente, e potrebbe essere importante per milioni di persone che soffrono di dolore cronico e che stanno cercando una terapia analgesica di rapida azione e non basata sugli oppioidi”, ha spiegato Zeidan commentando il risultato. [ segue una descrizione dello studio]
“La prospettiva è di utilizzare la meditazione in associazione ad altre terapie tradizionali per aumentare il sollievo dal dolore evitando il più possibile gli effetti collaterali che sono associati alle terapie con farmaci oppioidi” (Zeidan).
(Fonte: Il sollievo dal dolore che viene dalla meditazione – Le Scienze (16 marzo 2016))
Mindfulness significa “consapevolezza” dei propri pensieri, azioni e motivazioni, ed è una tecnica che permette di restare sempre ancorati al momento presente, cogliendo il sorgere di pensieri negativi e limitando i loro effetti.
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