In un certo senso, lo stato di presenza può essere paragonato all’attesa.
Gesù utilizzò questo tipo di analogia in alcune sue parabole.
Non si tratta del consueto tipo di attesa annoiato e inquieto, che è una negazione del presente e di cui ho già parlato.
Non è un’attesa in cui la tua attenzione si concentra su qualche evento futuro e il presente viene percepito come ostacolo indesiderabile che ti impedisce di avere quel che vuoi.
Esiste un altro tipo di attesa qualitativamente diverso, che richiede la tua totale lucidità.
Potrebbe accadere qualcosa in qualunque momento, e se non sei completamente sveglio e tranquillo, ti sfuggirà.
Questo è il genere di attesa di cui parla Gesù.
In questo stato, la tua attenzione è sull’Adesso.
Non ne rimane per sognare a occhi aperti, pensare, ricordare, fare previsioni.
Non c’è tensione né paura, soltanto una lucida presenza.
Sei presente con tutto il tuo Essere, con ogni cellula del corpo.
In questo stato, il “sé” che ha un passato e un futuro (la personalità, se preferisci) quasi non esiste più.
Eppure non viene perduto niente che abbia valore.
Resti fondamentalmente lo stesso.
Anzi, lo sei più di prima, o meglio, è soltanto adesso che sei veramente te stesso.
“Siate come servi in attesa del ritorno del padrone”, dice Gesù.
Il servo non sa a che ora rientrerà il padrone.
Perciò resta sveglio, allerta, composto e tranquillo per timore di non accorgersi del suo arrivo.
In un’altra parabola, Gesù racconta delle cinque vergini negligenti (inconsapevoli) che non hanno abbastanza olio (consapevolezza) per tenere accesa la loro lampada (restare presenti) e così perdono lo sposo (l’Adesso) e non raggiungono il banchetto di nozze (l’illuminazione).
Sono agli antipodi rispetto alle altre cinque vergini sagge che hanno olio a sufficienza (restano coscienti).
Persino coloro che hanno scritto i Vangeli non capivano il senso di queste parabole, perciò le prime distorsioni e interpretazioni sbagliate si sono insinuate già durante la trascrizione.
Con le successive interpretazioni errate, il vero significato è andato completamente perduto.
Non si tratta di allegorie sulla fine del mondo, ma sulla fine del tempo psicologico.
Esprimono la possibilità di trascendere la mente egoica e di vivere in uno stato di consapevolezza completamente nuovo.
(Da: “Il potere di Adesso. Una guida all’illuminazione spirituale”, Eckhart Tolle)
– Eckhart Tolle (amazon)
– Eckhart Tolle (macrolibrarsi)
– https://it.wikipedia.org/wiki/Eckhart_Tolle
– Fonte
Dice bene nella sua analisi Eckhart Tolle, ma occorre considerare anche il corso degli eventi. È vero ci sono stati degli errori di trascrizione, di parole in aramaico che non avevano un corrispettivo nella lingua greca. Noi facciamo riferimento alla traduzione dei settanta in lingua greca. Quindi ci sono parti mancanti della sacra scrittura.
A mio avviso dobbiamo tener conto che anche le interpretazioni delle Sacre Scritture rivelano una verità relativa, poiché è in costante mutazione la loro comprensione. Lo Spirito non ha una verità relativa, poiché rimane sempre uguale a sé stesso. Gli eventi mutano nel tempo poiché vi è una consapevolezza che cresce e rompe le catene degli stereotipi dei modelli che ci sono stati dati, così possiamo cogliere in profondità ciò che altri hanno colto in superfice. C’è un’evoluzione della coscienza che comprende più profondamente le Sacre scritture.
Gesù ha detto il regno di Dio è dentro di voi. Questo non ci fa comprendere meglio la nostra vera natura? E ancora, Padre nostro che sei nei cieli… così in terra, così in cielo… non si può interpretare: così nel macro-cosmo, così micro-cosmo? Di queste cose la Sacra Scrittura è piena, non solo la Bibbia, ma anche in altre culture. Penso che questo vada interpretato come la crescita dell’individuo: bambino adulto maturo. Non colpevolizziamo un bambino se non comprende concetti complessi, ma aspettiamo che cresca e la natura farà da sé. Quante volte un bambino cade prima di arrivare a deambulare, senza che questo lo scoraggi dopo ripetute cadute? Questo è il processo di maturazione del sistema nervoso. Bene, auguro che sia il tempo della maturità e dello Spirito.