L’io, il pensatore, l’osservatore, guarda i suoi pensieri-sentimenti conflittuali e opposti come se non ne facesse parte, come se ne fosse al di sopra e oltre, controllandoli, guidandoli, dandogli forma. Ma l’io, il pensatore, non è forse anche questi conflitti? Non li ha creati lui? A qualsiasi livello, il pensatore è separato dai propri pensieri?
Il pensatore è il creatore di bisogni opposti, assumendo in tempi diversi ruoli differenti in base al proprio piacere e dolore. Per comprendere se stesso il pensatore deve conoscere se stesso attraverso i suoi molteplici aspetti.
[ Krishnamurti, The Collected Works vol IV, p 45 ]
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