Come forma di sensibilità, la meditazione ci consente di coltivare una comprensione dell’esperienza momento per momento, nello stesso modo in cui sviluppiamo la capacità di apprezzare l’arte, la poesia o la natura.
Radicati nel corpo e nei sensi, valorizziamo un’apertura mentale verso ciò che è inconsueto, esploriamo il nostro sensorio con curiosità instancabile, ascoltiamo attentamente ciò che gli altri hanno da dire, siamo disposti a mettere da parte le abitudini e le opinioni abituali, e investighiamo ciò che sta accadendo invece di dare semplicemente le cose per scontate.
Il distacco della meditazione non è un’ottica distante (o noncurante), ma una prospettiva che genera una risposta diversa verso ciò che accade, e che inizia con il respiro, la nostra relazione primordiale con la struttura del mondo di cui siamo parte integrante.
[ Da: Stephen Batchelor, “Dopo il buddhismo. Ripensare il dharma per un’epoca laica“ ]
– Stephen Batchelor (amazon)
– Stephen Batchelor (macrolibrarsi)
– https://it.wikipedia.org/wiki/Stephen_Batchelor
– Fonte