I saggi risvegliati dicono saggio colui le cui imprese sono libere dall’ansia per il risultato, i cui desideri egoistici sono stati inceneriti nel fuoco della conoscenza. I saggi, sempre soddisfatti, hanno lasciato perdere tutti i sostegni esteriori: la loro sicurezza non è intaccata dal risultato dell’azione. Perfino mentre agiscono essi, in realtà, non fanno nulla. Liberi dalle aspettative e dal sentimento di possesso, con mente e corpo saldamente sotto controllo, non commettono alcun peccato mediante il compimento di un atto. (Bhagavad Gita 4:19-21)
Colui che camminando, stando fermo in piedi, stando seduto oppure giacendo controlla i propri pensieri, godendo della loro cessazione, un tale praticante giunge al conseguimento del supremo risveglio. (Itivuttaka, 110)
Il risveglio è nascosto nel cuore come il burro nella panna. (Shvetashvatara Upanishad)
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