Antefatto: un bimbo si fece monaco al seguito del Buddha a soli sette anni. Un giorno, mentre come novizio accompagnava il Maestro nella questua del cibo, osservò il lavoro degli irrigatori dei campi, dei fabbricanti d’archi e dei carpentieri, e pensò tra sé:
«Se si possono piegare in questo modo le cose inanimate, perché io non posso nello stesso modo piegare la mia mente?». Fu così che si ritirò in un luogo adatto per meditare – per praticare o esercitarsi nella meditazione – e conseguì il perfetto risveglio mentre era ancora bambino.
«Gli irrigatori incanalano l’acqua, gli arcieri flettono gli archi, i carpentieri piegano il legno; i saggi piegano se stessi».
(Parole del Buddha – “I saggi piegano se stessi” – Dhammapada, 80)
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