Perché dovrei essere dipendente dal pensiero?
Perché ti identifichi con esso, il che significa che attingi il senso della tua identità dal contenuto e dall’attività della mente.
Credi che smetteresti di esistere se cessassi di pensare.
Crescendo, ti formi un’immagine mentale di chi sei, basandoti sul tuo condizionamento personale e culturale. Possiamo chiamare questo sé fantasma “ego”.
Esso consiste dell’attività mentale ed esiste solo in virtù di un costante pensare.
Il termine “ego” significa cose diverse a seconda delle persone, ma qui intendo un falso sé generato da una inconsapevole identificazione con la mente.
Per l’ego, il presente quasi non esiste; ritiene importanti solo il passato e il futuro. Questo totale rovesciamento della realtà dipende dal fatto che la mente è ritenuta disfunzionale.
Si preoccupa costantemente di mantenere vivo il passato: senza di esso chi sei tu? L’ego si proietta costantemente verso il futuro per assicurarsi la sopravvivenza e per cercare un qualche tipo di liberazione o appagamento.
Dice: “Un giorno, quando accadrà questo, quello o quell’altra cosa ancora, starò bene, sarò felice, troverò pace.”
Anche quando l’ego sembra interessato al momento attuale, in verità non è il presente che vede.
Lo fraintende completamente, perché lo guarda con gli occhi del passato.
Oppure lo riduce a un mezzo per un fine, un fine che sta sempre nel futuro proiettato dalla mente.
Osserva la tua mente e scoprirai che funziona proprio così.
Il presente racchiude la chiave per la liberazione, ma non puoi riconoscerlo finché sei la tua mente.
(Da: “Il potere di Adesso. Una guida all’illuminazione spirituale”, Eckhart Tolle)
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– https://it.wikipedia.org/wiki/Eckhart_Tolle
– Fonte