Dei versetti della Bhagavad Gita tanto brevi quanto utili e profondi che sintetizzano egregiamente uno degli approcci più tradizionali alla pratica della meditazione: la contemplazione dell’incondizionato che dona la gioia e la pace del perfetto compimento.
«Come la fiamma d’una lampada che al riparo dal vento non si muove, cosi’ e’ la mente doma del meditante che dimora nell’incondizionato. Nell’immobilita’ della mente, nella profondita’ della meditazione, l’incondizionato si rivela.
Contemplando l’incondizionato con l’incondizionato il meditante conosce la gioia e la pace del perfetto compimento. Conseguita quella gioia che sta al di la’ dei sensi, che si rivela nell’immobilita’ della mente, egli non si stacca piu’ dalla verita’ eterna. Non desidera nient’altro e non puo’ essere scosso nemmeno dalla piu’ grave delle sciagure.»
(Bhagavad Gita 6:19-22)