La meditazione è un’attività che ci colloca al confine tra due mondi: uno che è al di sopra di noi, e l’altro che è sotto di noi; e da questa regione intermedia che occupiamo, noi mettiamo in moto, tramite il pensiero, degli elementi, delle forze e delle entità.
Colui che medita non è quindi un essere passivo, bensì un essere che agisce: tramite il suo pensiero può costruire o distruggere, può organizzare le cose oppure sconvolgerle; e se non è illuminato, se non è intelligente, evidentemente più che sistemarle le sconvolge. Che lo sappia o meno, fisicamente, chimicamente, egli sta spostando delle forze e degli elementi per il bene o per il male, per la costruzione o per la distruzione. Allora, attenzione allo stato in cui vi trovate allorché decidete di meditare: sforzatevi sempre di dare uno scopo luminoso al lavoro che eseguite tramite il pensiero.
(Omraam Mikhael Aivanhov)
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