Un giorno il Buddha stava camminando lungo una strada polverosa con Ananda, quando vide un pezzo di corda per terra, di fronte a loro.
Il Buddha chiese ad Ananda di raccoglierlo. Tenendolo in mano, Ananda sentì un forte odore di pesce che proveniva dalla corda.
Il Buddha disse:
“Senti qualche odore, Ananda?”
“Si, Maestro. Un forte odore di pesce.”
“Bene, pensi che in origine questa corda odorasse di pesce?”
“No, è solo dopo che è stata legata ad un pesce che ha preso questo odore.”
I due continuarono a camminare per un po’. Dopo qualche tempo videro un pezzo di carta sulla strada.
“Ananda, prendilo e guarda di cosa si tratta,” disse il Buddha.
Così Ananda si chinò e lo raccolse.
“Senti qualche odore?”
“Sento una fragranza di incenso,” rispose Ananda.
“Pensi che in origine quel pezzo di carta profumasse in quel modo?”
“No, Maestro. Profuma in quel modo perché un tempo fu usato per fasciare dell’incenso.
Perciò profuma in questo modo.”
“Proprio così,” disse il Buddha.
“Ora sai che qualunque cosa in questo mondo, non importa quanto piccola, si produce per la costante azione di causa ed effetto.”
Ananda ringraziò il Buddha per il suo insegnamento.
Ma cosa realizzò Ananda?
(Parabola del Buddha)
– Fonte
Commento: “Cos’è che ci insegna questa parabola? Ovviamente con riferimento all’ambito prevalente di cui ci occupiamo, ossia la meditazione. Per realizzare la calma, la serenità e, quindi, un’energia ridondante che trabocchi è indispensabile attingere al sostrato più profondo (o elevato) della propria coscienza, laddove la tranquillità di spirito è una condizione normale. Questo “contatto”, impregnerà (per usare l’esempio della parabola) la mente nel suo complesso. E’ quasi vano illudersi di poter compiere improvvisi balzi verso la supercoscienza (lo stato meditativo) sen’aver prima fatto tesoro di siffatta pur semplice verità.”
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Sì…bellissimo e lo capisco bene ora.
Vero o non vero… poco importa. L’importante è CREDERCI!