Queste indicazioni sono per te… (segue la trascrizione del filmato di un satsang con Mooji) Mentre sei seduto qui, puoi chiudere gli occhi per un attimo. Che cosa succede, di fatto, dentro di te? Che sei consapevole del senso della presenza, attraverso il corpo? Del funzionamento dei sensi? Ti aggrappi alla “non identità”, che è la tendenza a definire te stesso, e definire è, in un certo senso, confinare, limitare, e non è necessario. Qual è, di fatto, la tua esperienza? Vedi? Se non ti muovi verso, o inviti l’immaginazione, lasciala da parte: qual è la tua esperienza adesso, qui? Puoi sentire la mia voce. Puoi percepire, forse, un sottile mormorio del mondo manifesto. Appena una vibrazione dell’Essere, forse come un suono sibilante, o qualcosa di simile, ma non ti stai aggrappando a niente, vedi?
Così, in un certo senso, le sensazioni ti possono semplicemente attraversare, se vuoi usare questo termine. Non c’è bisogno di immaginare o di creare. C’è l’ascolto. Si può dire, se gli presti attenzione, puoi sentire il movimento del tuo respiro, o qualcos’altro. In effetti, possiamo anche non dire il tuo respiro, ma semplicemente il respirare. Sei consapevole della sensazione del silenzio. A chi vengono riferite queste funzioni? A qualcosa di solido? Sei materiale o immateriale? Non immaginare. Senti e sii.
Un tipo di intelligenza; persino il funzionamento del percepire è percepito. Questa è la meraviglia della Coscienza. E non c’è sforzo, l’hai notato? Non c’è bisogno di credere, in questo momento. Solo ‘l’essere’. Credere in qualcosa, adesso, è po’ come un lavoro, come uno sforzo, non richiesto. Semplicemente, sei qui. Vero? Ma come cosa, sei qui? Il corpo è qui e anche il corpo è percepito. Ma il percepire del corpo… C’è colui che percepisce, come entità o come un oggetto? Guarda tu stesso. Non andare nella mente o a qualcosa che hai appreso. Sei naturalmente consapevole che tu sei. Ma più di questo, non puoi dire. Tranne che stai percependo. C’è qualcosa che manca, di fondamentale, per te? C’è qualcosa da iniziare o da finire? E di nuovo, non è necessario aspettare. Non c’è niente da attendere, da aspettarsi.
Fai attenzione solo a ‘ciò che è’. Che cos’è ‘ciò’ che ‘è’? Non andare nella mente. E’ semplicemente una specie di pulizia della coscienza, posso dire. Il funzionamento dei sensi non interferisce con la percezione. Di fatto essi non hanno senso senza la percezione. Qualunque cosa sorga, lasciala sorgere; non lottare. Semplicemente… non associare te stesso con niente, per ora. O creare alcuna relazione con nulla di ciò che vedi. Cosicché puoi sperimentare il tuo essere senza associazioni. Lascia che questo sia certo in te, vedi. Così si lava via questa tendenza ai bisogno. Queste indicazioni sono per te.
Video estratto dal DVD: “Vivi nella luce del tuo cuore” Zmar – Ritiro Silenzioso – Portogallo – 31 maggio 2014 seconda sessione
– http://www.mooji.org/biography_it.html
– Mooji – Amazon
– https://en.wikipedia.org/wiki/Mooji