E’ tutto così incredibilmente vero. Eh, se l’avessi letto tanto tempo fa … Oppure è più probabile che ora lo capisca proprio perchè è trascorso del tempo e ho appreso, in prima persona, che gli altri, in effetti, non sono la vera fonte d’amore. Ma siamo sempre noi stessi a proiettare speranze, aspettative, ecc. e a ricavarne, puntualmente, delusioni. Se invece cominciassimo, innanzitutto, da noi, dalla nostra interiorità …. Che ne dite, v’incuriosisce? Leggetelo, è soft, gradevole e sorprendente.
Sii indipendente, se vuoi provare il vero amore! – di Anthony De Mello
“Non dipendere dalla gente! …”
“Essi gli dissero: “Maestro, sappiamo che parli e insegni con rettitudine e non guardi in faccia a nessuno””. Lc 20,21
Osserva la tua esistenza e nota come l’hai saturata di gente. Il risultato qual’e’? La gente arriva a stringerti in un abbraccio mortale. Con la sua approvazione e il suo biasimo, infatti, essa controlla il tuo comportamento; la gente ha il potere di colmare la tua solitudine con la sua presenza; puo’ innalzare il tuo spirito al terzo cielo con le sue lodi, cosi’ come ha il potere di ridurti a uno straccio con le sue critiche e i suoi rifiuti.
Guardati: quasi ogni minuto cosciente della tua giornata tu lo spendi a cercar di placare, o di accontentare gli altri, vivi o morti che siano. Vivi secondo le loro norme, ti adatti al loro stile di vita, cerchi la loro compagnia, desideri il loro amore, hai terrore del loro biasimo, elemosini il loro plauso, ti sottometti docilmente ai sensi di colpa che essi ti gettano addosso.
Hai terrore di essere fuori moda perfino nel tuo modo di vestire, di parlare, di gestire e addirittura nel tuo modo di pensare.
Nota anche un altro fatto: tu dipendi dagli altri e ne sei schiavo anche quando sei incaricato di controllarli. La gente e’ diventata talmente connaturata alla tua esistenza che tu trovi difficile immaginarti non influenzato, o controllato dagli altri.
In realta’, essi sono riusciti a convincerti che se ti liberi di loro tu diventi un’isola: solitario, scialbo, senza amore.
E’ vero invece tutto l’opposto. Come puoi infatti amare uno di cui sei schiavo? Come puoi amare una persona della quale non riesci a fare a meno? Ti e’ possibile solo desiderare, aver bisogno, temere ed essere controllato. L’amore invece si puo’ trovare unicamente nell’assenza di paura e nella liberta’. Come raggiungere questa liberta’? Attraverso una duplice offensiva contro le tue dipendenze e le tue schiavitu’.
E’ necessaria anzitutto la consapevolezza. E’ pressoche’ impossibile essere dipendenti, schiavi, se ci si rende conto della follia della propria dipendenza. Ma la consapevolezza potrebbe non essere sufficiente per una persona che dipende dalla gente. Tu allora devi coltivare una qualche attivita’ che ti piaccia realmente; devi riscoprire nel lavoro che fai non il lato utilitaristico, ma cio’ che esso ha di bello in se stesso.
Pensa a una attivita’ che ti piaccia svolgere proprio per se stessa, sia che ti riesca bene, sia che non ti riesca; che tu ne riceva lode o biasimo; che tu ne ricavi amore e premio, oppure niente; che la gente ne venga a conoscenza e te ne sia riconoscente oppure no.
Quante attivita’ riusciresti a contare nella tua vita cui ti dedichi semplicemente perche’ ti piacciono e catturano il tuo animo? Riscoprile, coltivale, perche’ sono esse il tuo passaporto alla liberta’ e all’amore. Anche in questo campo hai subito probabilmente un lavaggio del cervello, che ti conduce a pensare in una maniera del tutto consumistica; in base alla quale gustare una poesia, o bearsi di un panorama, o godere di un brano musicale appare come una perdita di tempo, perche’ dovresti essere tu a produrre quella poesia, o quella composizione musicale, o quell’opera d’arte.
Ma, secondo questa mentalita’ anche il produrre queste cose ha in se’ poco significato: importante infatti e’ che il tuo valore venga riconosciuto. Come puo’ essere buona una cosa se non viene riconosciuta? E neppure e’ sufficiente che essa venga conosciuta: deve essere anche applaudita e lodata dalla gente, altrimenti non vale niente.
Il tuo lavoro acquista il suo massimo valore solo se diventa popolare e si vende bene sul mercato!
Ed eccoti nuovamente tra le braccia e sotto il controllo degli altri. Il valore di una azione, secondo gli altri, non sta nel fatto di essere amata e goduta per se stessa, ma nel fatto che riscuota successo. La via regia al misticismo e alla realizzazione non passa in mezzo alla gente: passa attraverso azioni in cui ci si impegna per se stesse, senza badare al successo, o al tornaconto, senza badare a quelle che sono le ” azioni redditizie”.
Contrariamente a quella che e’ l’opinione comune, la cura contro la solitudine non sta nel trovarsi compagnia; ma, nel contatto con il reale: nel momento in cui tu entri in contatto con il reale, tu arrivi a conoscere che cos’e’ la liberta’ e che cos’e’ l’amore. Staccati dagli altri, e conquisterai cosi’ la capacita’ di amarli. Non devi pensare che per far sgorgare l’amore dal tuo cuore tu debba innanzi tutto incontrare la gente. Cio’ non sarebbe amore; ma, semplicemente attrazione o compassione.
E’ l’amore invece a nascere per primo nel cuore, attraverso il tuo contatto con il reale. Non tanto l’amore per una cosa o per una persona particolare; ma, l’amore in se stesso: un atteggiamento, una predisposizione ad amare.
Sara’ poi questo amore a irradiarsi verso il mondo esterno delle cose e delle persone. Se desideri che l’amore si faccia presente nella tua vita, devi spezzare le strettorie della tua dipendenza interiore dagli altri, e il mezzo per riuscirci e’ uno solo: rendertene conto e dedicarti ad attivita’ che tu ami compiere semplicemente per se stesse. (Anthony De Mello)
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– Fonte: http://it.groups.yahoo.com/group/lista_sadhana