Qual è il segreto del potere della volontà?
Il potere della volontà dipende dalla nostra capacità di unificare il nostro pensiero, i nostri sentimenti e la nostra volontà.
Senza la pratica del distacco, non saremo capaci di realizzare quest’unità.
Esempio: Se la testa di una persona è occupata in una cosa, e se il suo cuore aspira ad un’altra cosa, la sua capacità di volere fare una terza cosa è votata alla debolezza: non c’è concentrazione, non c’è energia, non c’è entusiasmo.
La vita ci offre anche, in modo strano, gioia e dolore, profitto e perdita, onore e disonore, amore e odio, apprezzamento e gelosia.
Noi potremo passare attraverso queste diverse situazioni e dirigerci progressivamente verso la realizzazione del nostro destino solo con la pratica del distacco.
Come abbiamo detto all’inizio, dalla paura nasce tutta la gamma delle cattive emozioni e dei difetti che sono: il sospetto, la gelosia, l’invidia, l’ipocrisia e tutto il resto.
La radice di tutte queste debolezze nocive, non è nient’altro che l’attaccamento, l’identificazione.
Ognuno di noi vuole essere il maestro di se stesso; noi detestiamo l’idea stessa dell’asservimento, ma se analizziamo senza passione la nostra situazione interiore, constatiamo che nella maggior parte di noi, la padronanza di sé resta ancora da realizzare.
Anche le persone avanzate o altolocate, diventano schiavi di emozioni incontrollate.
Sri Ramakrishna ci ha raccontato questa storia: “Un gruppo di uomini ubriachi si imbarcarono su un battello. Cominciarono a remare con vigore durante tutta la notte. Al mattino, essi si accorsero che non si erano mai mossi neanche di un centimetro dal punto di partenza. Essi avevano dimenticato di salpare l’ancora”.
(Da: Swami Veetamohananda – La Padronanza di sé – Traduzione a cura della Prof.ssa Franca Mussa)
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