Riflessioni di un maestro di meditazione. “L’uomo è un arcobaleno, racchiude in sé tutti e sette i colori: questa è la sua bellezza ed è anche il suo problema. L’uomo è multidimensionale, ha sfaccettature molteplici. Il suo essere non è semplice, è un’incredibile complessità; e da quella complessità nasce l’armonia che noi chiamiamo Dio: la melodia divina.
Ebbene, la prima cosa da comprendere sull’uomo è che ancora non esiste: è solo una possibilità, una potenzialità. L’essere umano può essere, l’uomo è una promessa. Un cane esiste, una roccia esiste, il sole esiste… l’essere umano può essere. Da qui nascono l’ansia e l’angoscia: può anche mancare quell’opportunità, non esiste alcuna certezza. Puoi fiorire, puoi non fiorire; da qui il tremore, lo scombussolamento, la trepidazione interiore: «Chissà se riuscirò a farcela, oppure no?».
L’uomo è un ponte tra l’animale e il divino. Gli animali sono estremamente felici, di certo non sono consapevoli, non sono consciamente felici; ma sono immensamente felici, liberi da preoccupazioni e nevrosi. E il divino è straordinariamente felice e cosciente. L’uomo è esattamente nel mezzo, nel limbo, sempre vacillante: essere o non essere?
L’uomo è un arcobaleno, dico, perché un arcobaleno ti fornirà la prospettiva globale in cui l’uomo può essere compreso: dal punto più basso al più elevato. L’arcobaleno ha sette colori, l’uomo ha sette centri del proprio essere. L’allegoria del sette è molto antica; in India ha preso la forma dei sette chakra: il più basso è il muladhara, il più alto è il sahasrara e tra questi due ci sono cinque passi, altri cinque chakra. L’uomo deve passare attraverso tutti questi sette chakra, sette passi verso il divino.”
DA: CHAKRA LA FORZA DELLA VITA
autore: Osho
editore: Giunti Demetra