Silenzio condiviso con le parole.
Verso la fine del primo millennio l’umanità aveva paura che dio volesse mettere fine al mondo per quello che era stato scritto nel libro dell’apocalisse di San Giovanni. Oggigiorno l’uomo teme sempre di più il fatto che forse lui stesso metterà fine al mondo. Non è cambiato assolutamente nulla nella consapevolezza umana durante l’ultimo millennio? Di che cosa ha bisogno l’uomo per capire – ora che lo sa – che lui e soltanto lui sarà responsabile e non qualche dio immaginario?
Ci sono stati grandi cambiamenti nella consapevolezza umana nei precedenti mille anni. Ma il cambiamento è tale che puoi vederlo solo quando compare una situazione reale e l’uomo risponde in un modo totalmente diverso da qualsiasi modello precedente. Per esempio, non c’è stata mai così tanta consapevolezza rispetto alla pace e non c’era mai stato così tanta opposizione contro la guerra.
Nel passato infatti la guerra era stata sempre rispettata e la pace non era stata mai pensata come qualcosa di diverso da un periodo vuoto tra due guerre, nulla di positivo: solo la preparazione per una nuova guerra. Hai bisogno di tempo: una guerra distrugge così tanto che non puoi iniziarne subito un’altra, per questo era importante un periodo di pace.
Ma questa non era una pace autentica, era soltanto una guerra fredda. La guerra e tutti i suoi attributi continuano sotto la superficie a organizzare un più pericoloso e più distruttivo conflitto nel futuro. In passato siamo stati totalmente rispettosi dei guerrieri. È soltanto ora, in questi ultimi anni passati, che la guerra è diventata una parolaccia e la pace per la prima volta è diventata un desiderio e un’aspirazione reale del cuore dell’umanità intera.
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