Silenzio condiviso con le parole presenta “Muoversi verso stati di consapevolezza più sani”.
D: «Uno dei problemi primari degli psicologi è che usano un modello di mente che vede te stesso come soggettività al centro. E poi, al di sotto, c’è una mente inconscia, e una mente inconscia collettiva. Il modello che tu usi sembra avere due polarità: una è il sé, la mente conscia, il nostro identificarci con la nostra personalità. E poi c’è uno strato di mente, e poi una sorta di consapevolezza che è lo stato sottostante, dove c’è la nonmente. E sembra che nelle persone comuni questi due punti combacino, ci sia identificazione. E negli illuminati c’è una chiara osservazione di questa separazione tra il sé o personalità e la consapevolezza. È così?»
R (Osho): «È stato Sigmund Freud in Occidente che per primo ha usato le parole “mente inconscia”. Non aveva idea che in Oriente esistevano sacre scritture vecchie di cinquemila anni che usavano l’idea della mente inconscia; perciò pensò di aver scoperto qualcosa. Poi Jung scoprì che se scendi al di sotto dell’inconscio, trovi la mente inconscia collettiva. Anche quello in Oriente era conosciuto da secoli. C’è ancora una cosa di cui noi siamo stati consapevoli e che l’Occidente deve ancora scoprire: se scendi al di sotto della mente inconscia collettiva, troverai la mente inconscia cosmica. E questo è molto logico: la mente cosciente è personale, la mente inconscia è impersonale, la mente inconscia collettiva è tutto ciò che ti ha preceduto: l’intera storia della mente è contenuta in essa. Ma questo non può essere la base. Al di sotto c’è la mente inconscia cosmica, che è la mente dell’intera esistenza. Questi sono i passi se scendi, verso il basso. Perciò – mente inconscia, mente inconscia collettiva, mente inconscia cosmica: questi sono i tre gradini al di sotto della mente cosciente.
Esattamente tre sono quelli al di sopra della mente cosciente, che nessuno in Occidente ha finora pensato di esplorare. Al di sopra della mente cosciente c’è lo stato che io chiamo nonmente. È come la mente impersonale, inconscia che si trova sotto; questa è al di sopra. È anch’essa impersonale, ma tu ne sei pienamente cosciente: non è una mente inconscia. È al di sopra della mente conscia; puoi chiamarla “nonmente cosciente”, nonmente perché non ci sono pensieri, solo silenzio assoluto. Molti meditatori si fermano qui, pensando di essere arrivati. Per cui ci sono alcune religioni in Oriente che si sono fermate alla nonmente, proprio come Sigmund Freud si è fermato alla mente inconscia e non si è mai curato di andare più in profondità. Ma ci sono stati ricercatori che hanno provato a raggiungere vette più elevate.
Man mano che sali oltre la nonmente cosciente, trovi la superconsapevolezza, o mente superconscia. Questa superconsapevolezza è esattamente l’equivalente della mente inconscia collettiva inferiore. In questo stato di mente superconscia, sperimenti che non sei separato, sei parte di una sfera di consapevolezza che è al di sopra della biosfera che circonda la Terra, sei parte dell’intera sfera. Questo ti rende consapevole dell’unità della consapevolezza. Alcune religioni si sono fermate alla superconsapevolezza, proprio come Jung si è fermato all’inconscio collettivo. Al di sopra di questo c’è la mente conscia cosmica che ti fa sentire un tutt’uno non solo con la consapevolezza, ma con l’intera esistenza in quanto tale. Questo è il punto in cui si può sentire quello che Patanjali chiama samadhi. La parola samadhi indica che tutti i problemi sono risolti, tutte le domande sono dissolte. Sei arrivato in uno spazio che non conosce domande, né problemi, che è eterna beatitudine. Questo è il luogo che può essere chiamato essenza divina, perché sei un tutt’uno con l’intera esistenza.
La psicoterapia occidentale ha raggiunto solo i gradini più bassi della scala. E il motivo per cui sono scesi sui gradini più bassi della scala è questo: la psicologia Occidentale ha iniziato studiando persone malate, mentalmente folli. Erano sui gradini più bassi; per cui, naturalmente, cominciarono scoprendo sempre più cose su questi gradini inferiori. La psicologia orientale ha semplicemente menzionato il fatto che questi gradini esistono per essere evitati, ma non sono stati studiati. Nessuno studio disponibile in Oriente entra nel dettaglio di questi gradini, sono solo stati citati. D’altra parte, in Oriente i gradini più alti sono stati studiati in profondità, perché studiavano i meditatori, non le persone malate. Poiché lo studio oggettivo era diverso, l’intero approccio divenne diverso. Studiavano i meditatori, per cui divennero consapevoli della nonmente, della superconsapevolezza, della consapevolezza cosmica. Si muovevano verso stati di consapevolezza più sani, e trovavano strade per raggiungerli.
La psicologia occidentale sfortunatamente è iniziata con le persone malate. È arrivata quanto meno all’inconscio collettivo; un giorno qualcuno scoprirà anche l’inconscio cosmico. Tutto il loro lavoro consiste nel riportare la persona malata allo stato normale di consapevolezza, che loro pensano essere di grande importanza. In Oriente quello è il luogo che si deve abbandonare, e in Occidente quello è il luogo che bisogna raggiungere.»
… segue un filmato del maestro spirituale e di meditazione Osho …
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