Il maestro zen Man-an scrisse a un discepolo laico: “Se vuoi ottenere rapidamente la padronanza di tutte le verità ed essere indipendente in ogni circostanza, niente è meglio che meditare nel corso delle tue attività quotidiane. Ecco perché si dice che i praticanti dello zen che seguono la Via dovrebbero meditare nel mondo di tutti i giorni.
“Il terzo patriarca dello zen disse: «Se vuoi procedere sulla Via dell’unità, non disprezzare gli oggetti dei sei sensi». Questo non significa che devi indulgere a essi, ma che devi mantenerti continuamente consapevole, senza respingerli e senza afferrarli nel corso della tua vita quotidiana, proprio come una papera entra in acqua senza bagnarsi le piume.
“Se invece disprezzi gli oggetti dei sei sensi, sarai impegnato a evitarli e non realizzerai mai la Via della buddhità. Se vedi chiaramente l’essenza, allora gli oggetti dei sei sensi diventano oggetti di meditazione, i desideri sensuali diventano la Via dell’unità e tutte le cose diventano manifestazioni della Realtà. Entrando nella grande stabilità zen, dove non c’è distinzione tra attività e quiete, il corpo e la mente sono entrambi liberi e tranquilli”.
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La realtà è quella dell’impermanenza; se siamo pronti ad accettarla possiamo desiderare e acquisire quello che vogliamo. Certo più l’oggetto è importante e più ciò diventa difficile, per questo occorre saggezza nell’indirizzare i desideri.