La volizione, la nostra intenzione primaria, la motivazione, è il terzo tipo di nutrimento. Ci alimenta e ci fornisce uno scopo. Gran parte del rumore intorno a noi – che si tratti di annunci pubblicitari, film, giochi, musica o conversazione – ci fornisce messaggi su ciò che dovremmo essere impegnati a fare, sull’aspetto che dovremmo avere, sul successo che dovremmo ottenere e su chi dovremmo essere. A causa di tutto questo rumore ci accade raramente di prestare attenzione al nostro vero desiderio. Agiamo ma non abbiamo lo spazio o la quiete necessari per agire con intenzione.
Se non abbiamo nessuno scopo che ci nutre andiamo semplicemente alla deriva. Ci sono alcune persone che vedo soltanto una volta l’anno. Quando chiedo loro cosa hanno fatto durante i dodici mesi appena trascorsi, molte non lo rammentano. A volte, per la maggior parte di noi, giorni, intere settimane e persino mesi trascorrono in questo modo, come immersi nella foschia. Succede perché, in quei giorni, non siamo consapevoli della nostra intenzione. Talvolta sembra che l’unico intento dentro di noi sia semplicemente quello di riuscire ad arrivare alla fine della giornata.
Ogni qualvolta agiamo, che sia per raggiungere la drogheria, telefonare a un amico, fare un passo o recarci al lavoro, abbiamo una intenzione, una motivazione che ci fa muovere, che ce ne rendiamo conto o meno. Il tempo passa molto rapidamente; un giorno potremmo rimanere stupiti di scoprire che la nostra vita volge ormai al termine e non sappiamo cosa abbiamo fatto con tutto il tempo che abbiamo vissuto. Forse abbiamo sprecato intere giornate nella rabbia, nella paura e nella gelosia. Raramente offriamo a noi stessi il tempo e lo spazio per chiederci: «Sto facendo ciò che più desidero fare con la mia vita? So almeno che cos’è?». Il rumore nella nostra testa e tutt’intorno a noi sovrasta la «quieta vocina» interiore. Siamo così impegnati a fare «qualcosa» che raramente ci prendiamo un istante per osservare in profondità e interpellare i nostri più intimi desideri.
La volizione è una straordinaria fonte di energia, ma non tutta proviene dal cuore. Se la tua motivazione è unicamente quella di guadagnare montagne di denaro o avere il più alto numero di follower su Twitter, questo potrebbe non condurti a un’esistenza appagante. Molte persone che possiedono un sacco di denaro e potere non sono felici, si sentono piuttosto sole. Non hanno il tempo di vivere la vita in modo autentico. Nessuno le capisce, e loro non capiscono nessuno.
Per esperire pienamente questa vita come esseri umani tutti noi abbiamo bisogno di entrare in comunione con il nostro desiderio di realizzare qualcosa di più ampio del nostro sé individuale. Questa può essere una motivazione sufficiente per modificare le nostre abitudini in modo da potere trovare sollievo dal rumore che riempie la nostra testa.
Puoi passare tutta la vita ad ascoltare messaggi interni ed esterni senza mai udire la voce del tuo desiderio più profondo. Non hai bisogno di essere un monaco o un martire per riuscirvi. Se disponi dello spazio e del silenzio per ascoltarti a profondamente potresti trovare dentro di te un intenso desiderio di aiutare gli altri, di portare amore e compassione ad altri, di generare una trasformazione positiva nel mondo. Quale che sia il tuo lavoro – che tu guidi una società, serva cibo, insegni o ti prenda cura degli altri – se vanti una forte e chiara comprensione del tuo scopo e di come il tuo lavoro sia collegato a esso, questo può costituire una potente fonte di gioia nella tua vita.
(Da: Thich Nhat Hanh, Il dono del silenzio)
– Thich Nhat Hanh (amazon)
– Thich Nhat Hanh (macrolibrarsi)
– Thich Nhat Hanh su wikipedia
– EsserePace.org – Thich Nhat Hanh
– Fonte