La psicologia buddhista è convinta che la guarigione avvenga quando impariamo a spostarci dalla sfera dei concetti al mondo delle esperienze dirette. I nostri concetti intellettuali, le idee che abbiamo sulle cose, sulla gente, sugli oggetti o i sentimenti sono statici e immutabili, mentre la realtà dell’esperienza è un fiume che cambia di continuo. Ai nomi delle cose si affianca la percezione diretta a mostrarcene la natura effimera e misteriosa. Quando portiamo l’attenzione alla percezione diretta dell’esperienza diventiamo più vivi e più liberi.
Tenendo in mano una mela la chiamiamo con il suo nome: mela. Anche se specifichiamo che è una renetta o una golden o una annurca, quella rimane sostanzialmente una mela. Mela è il nome, il concetto. Il concetto non cambia da un giorno all’altro: una mela a pranzo è una mela, e anche tagliata si tratta ancora di pezzetti di mela.
Nella realtà dell’esperienza, però, non c’è alcuna mela solida. La vista di una mela è in realtà uno schema visivo sottilmente mutevole: colori di rosa e rosso cremisi, rosso chiaro, giallo oro, sfumature luminose che si trasformano di continuo al variare della luce o se spostiamo leggermente la testa. Quando prendiamo in mano la mela, la sua buccia liscia su una consistenza dura, profumata, fresca e cerosa cambia di attimo in attimo. Addentandola ne sentiamo il profumo che si spande, la croccantezza della polpa, il sapore complesso che ci si dispiega in bocca, fresco e delicato, e via via la mela scompare trasformandosi in acqua e dolcezza nel nostro corpo. Il concetto di « mela » è statico, è un oggetto del pensiero, mentre direttamente vedere, reggere in mano, mangiare una mela sono una successione di minuscoli continui cambiamenti di colore, forme e percezioni che non restano mai uguali neanche per un momento. È così per tutto quanto: a un livello si trova il mondo solido e apparentemente fisso dei concetti, a un altro, quello della realtà immediata, si trova un flusso di mille percezioni sensoriali che compaiono e scompaiono attimo dopo attimo. Nella percezione diretta non c’è una mela concreta né nessuno di concreto che la percepisca.
[ Da: Jack Kornfield, il Cuore Saggio ]
– Jack Kornfield (macrolibrarsi)
– Jack Kornfield (amazon)
– https://en.wikipedia.org/wiki/Jack_Kornfield