Sulla mia parete ho la fotografia di una ragazza che pattina sul ghiaccio, scivolando in avanti, con le braccia in alto e la testa gettata all’indietro, apparentemente spensierata e dimentica del vicino segnale che dice «Attenzione! Ghiaccio sottile». Ciò vi suona familiare?
La maggior parte di noi va per l’esistenza col pilota automatico. Forse le cose vanno bene o, almeno, la vita al momento va esente da catastrofi. Possiamo avere un lavoro rispettabile, relazioni soddisfacenti e una buona salute fisica, eppure, proprio mentre scivoliamo in avanti, abbiamo un senso intangibile che il ghiaccio intorno a noi sia sottile: possiamo percepire il fremito ansioso che vibra di vaga insoddisfazione, le sacche di dolore inguaribile e le paure rimosse. Eppure, per lo più, scegliamo di non guardare sotto la superficie.
(Ezra Bayda)
Commento: “Guardare sotto la superficie – osservare ad oltranza per cercare di discernere ciò che lì per lì non può essere compreso perché offuscato da pregiudizi o immaginazione – è proprio l’inizio della meditazione.”
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– https://en.wikipedia.org/wiki/Ezra_Bayda