Per molti, la pratica spirituale rappresenta un modo per trovare riposo e raggiungere la pace della mente. Vogliamo sentirci più calmi, più concentrati; e vista la vita frenetica e stressante che facciamo, come biasimarci? Tuttavia, oggi dobbiamo prenderci la responsabilità di pensare in modo più ampio. Se la pratica spirituale è rilassante, se ci dà una certa pace mentale, benissimo, ma questa soddisfazione personale ci aiuta a occuparci di quel che sta accadendo nel mondo?
La domanda fondamentale è: il nostro modo di vivere contribuisce ad aumentare l’aggressività e l’egocentrismo nell’ambiente in cui viviamo? O va nella direzione di una qualità più sana delle relazioni umane?
Molti di noi sono profondamente preoccupati per la situazione del mondo. So con quanta sincerità le persone desiderano che la situazione cambi e che tutti gli esseri siano liberi dalla sofferenza. Ma in tutta onestà abbiamo un’idea di come mettere in pratica questa aspirazione quando si presenta l’occasione nella nostra vita? Ci è chiaro come le nostre parole e le nostre azioni possano causare sofferenza? E anche se riconosciamo che stiamo combinando dei guai, abbiamo un’idea di come fermarci? […] E’ un’epoca questa in cui liberarci non riguarda più soltanto la nostra felicità personale.
Lavorare su di sé e diventare più consci della propria mente e delle proprie emozioni può rivelarsi l’unico modo di trovare delle soluzioni per il benessere di tutti gli esseri e la sopravvivenza della Terra stessa.
(Pema Chödrön, Liberi dalle vecchie abitudini)
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