“Gli otto versi della trasformazione della mente” appartengono ad un importantissimo testo scritto da Kadampa Geshe Langri Tangpa, e fanno parte degli insegnamenti Lo Jong. Il poema composto nel periodo della scuola Kadam.
– Determinato a realizzare la meta suprema, terrò costantemente cari tutti gli esseri senzienti, più preziosi della gemma che esaudisce tutti i desideri.
– In qualsiasi momento e luogo, con chiunque mi accompagni, considererò me stesso come il meno importante e con rispetto terrò caro l’altro come il più elevato degli esseri.
– In ogni attività esaminerò il mio continuum mentale e, non appena sorgerà un pensiero negativo che potrebbe nuocere a me e agli altri, lo affronterò e me ne separerò senza indugio.
– Ogni qualvolta vedrò esseri di indole negativa, sopraffatti da forti negatività e sofferenze, li terrò cari come se avessi trovato un prezioso tesoro difficile da scoprire.
– Quando altri, motivati da gelosia, ingiustamente mi maltratteranno e calunnieranno con disprezzo, accetterò la sconfitta e offrirò loro la vittoria.
– Anche se qualcuno che ho beneficiato e in cui ho riposto grandi speranze ingiustamente mi danneggiasse in modo grave, lo considererò come il supremo amico spirituale.
– In breve, sia in questa vita sia nei continuum futuri, offrirò benefici e felicità a tutti gli esseri … e, segretamente, prenderò su di me tutte le loro sventure e sofferenze.
– Tramite la mente che riconosce l’illusorietà di tutti i fenomeni e senza contaminare [la pratica] con l’impurità dei pregiudizi [ … ] possa essere liberato da ogni legame.
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– Il Dalai Lama su Wikipedia
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Un commento di Geshe Gedun Tharchin
L’autore era una persona semplice, interamente dedito alla pura pratica del Dharma più elevato, realizzabile solamente se si rimane saldi in un livello di vita umile. Gli “Otto Versi della Trasformazione della Mente” sono importantissimi, io li sto praticando sin da quando ero piccolo, essenzialmente consistono nella bodhicitta, conosciuta anche come “mente altruistica” o “mente di illuminazione”, i cui risultati sono descritti nel primo capitolo del Bodhicaryāvatāra di Sāntideva, un testo fondamentale che ci mostra i benefici meravigliosi che otteniamo praticando queste qualità semplici e che in realtà non sono così irraggiungibili come appaiono.
Nel primo capitolo si afferma che la bodhicitta è un’alchimia in grado di trasformare la vita samsarica in una causa di illuminazione, capace inoltre di cambiare la natura del nostro corpo fisico composto da carne, ossa e sangue, conferendogli valore. La bodhicitta è il senso stesso della vita. Faticare, nutrirsi, dormire, con il solo scopo di accumulare energia da spendere per produrre qualcosa di impermanente, in una catena fine a se stessa, rivolta unicamente alla sopravvivenza materiale che senso avrebbe? Questo è il samsāra, il cerchio della sofferenza.
Lo scopo di mantenere e curare il corpo è la bodhicitta che dobbiamo imparare a conoscere, altrimenti è solo una parola, un termine tecnico, e la possiamo realizzare attraverso la pratica degli “Otto Versi della Trasformazione della Mente.” Se siamo troppo stanchi per concentrarci in altre pratiche, se siamo arrabbiati, se siamo confusi e agitati, leggiamo gli “Otto Versi” e la calma mentale tornerà. Quando siamo oppressi da un livello eccessivo di emozioni negative, un ottimo mezzo per ritrovare la serenità e la calma riportandoci nel nostro stato naturale, è proprio la loro lettura.
Gli “Otto Versi della Trasformazione della Mente” sono un testo fondamentale, così breve ma così completo, sono la sintesi di tutti i sūtra del Buddha ed è indispensabile dedicarvi la massima attenzione. Leggendoli per la prima volta potremmo concludere frettolosamente che sia impossibile applicarli, ma non è così, non dobbiamo scoraggiarci perché inoltrandoci a fondo nella loro semplice realtà scopriremo che i concetti diverranno sempre più familiari, tanto da essere parte integrante della nostra quotidianità.
Questa è la breve descrizione del Dharma. Spesso si crede di aver bisogno di spiegazioni elaborate circa l’essenza del Dharma, mentre in realtà è semplice e diretto, basta conoscere e sforzarsi di mettere in pratica gli “Otto Versi della Trasformazione della Mente” ed ecco il Dharma. [ … ]
[ Da: Vita e Dharma nel Suhrllekha di Nāgārjuna – Insegnamenti di Geshe Gedun Tharchin ]