Non siamo bambini innocenti vittime di un grande e brutto mondo; Se il nostro mondo è grande e cattivo l’abbiamo fatto noi in questo modo. Questo è ciò che il Buddha ha insegnato. «Gli altri» è uno spauracchio, una proiezione dei nostri stessi timori su un terrificante oggetto della nostra immaginazione, che a sua volta ci terrorizza. La nostra ignoranza è non vedere che noi siamo gli altri.
Non possiamo permetterci di confondere l’innocenza con questa ignoranza. La violenza non è un permanente, immutabile, oggetto fisso. Si tratta di uno stato d’animo, di un’espressione di ignoranza, che non ha più sostanza solida di nuvola. Non siamo in grado di fare un attacco frontale alla violenza. Anche proteggendoci da essa alimentiamo lo spauracchio delle sua esistenza. Ma il Buddha ha insegnato che si può cambiare. Questa è la sua buona novella: che c’è un modo (con la pratica della meditazione – ndr) di alleviare la sofferenza liberando le nostre menti da avidità, rabbia e ignoranza. Ma fino a quando non comprenderemo il modo in cui noi stessi siamo … le vittime e i carnefici, continueremo a incolpare «gli altri» proclamando nello stesso tempo la nostra innocenza ed eludendo le nostre responsabilità.
(Helen Tworkov)
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