Il cuore della pratica del Dharma consiste nel liberarsi dagli attaccamenti di questa vita; mette a fuoco la più profonda aspirazione a ottenere una completa libertà dallo scontento tramite l’emendazione della mente da afflizioni come la confusione, l’attaccamento e la rabbia.
In un senso più ampio, la pratica del Dharma concerne il servizio agli altri, nel senso di attenzione ai loro bisogni sia provvisori che ultimi. Ciò vuol forse dire che chi si impegna nel Dharma improvvisamente deve rinunciare a tutti i piaceri terreni – basta con le vacanze, coi divertimenti, coi piaceri dei sensi? – No. Se uno tenta questo approccio, solitamente ottiene il solo risultato di bruciarsi spiritualmente; e il contraccolpo più comune è un’indulgenza alla sensualità parimenti estrema.
Per questo motivo, la pratica del Dharma buddista è detta spesso la Via di Mezzo, perché cerca di evitare gli estremi dell’indulgenza nel piacere dei sensi e dell’ascetismo più severo. Il primo porta a un perpetuo malcontento e il secondo a seri danni alla salute fisica e mentale… La Via di Mezzo è un impegno ragionevole, che non è lassismo né aggressività; da questa pratica si ricavano, infine, una soddisfazione e un piacere crescenti nell’attività virtuosa che risulta dalla nostra trasformazione spirituale.
(B. Alan Wallace)
– B. Alan Wallace – amazon
– B. Alan Wallace – macrolibrarsi
– Buddhismo & Meditazione (amazon)
– Buddha e Buddismo (macrolibrarsi)