[…] Siddhartha li invitò dolcemente a sedere di nuovo e disse: “Siete bambini intelligenti e sono certo che potete comprendere e mettere in pratica quanto vi dirò. La Grande Via che ho scoperto è sottile e profonda, ma chiunque sia disposto a impegnare il cuore e la mente sarà in grado di capirla e di seguirla.”Bambini, dopo avere sbucciato un mandarino, potete mangiarlo con consapevolezza o distrattamente. Cosa significa mangiare un mandarino con consapevolezza?
Mangiando un mandarino, sapete che lo state mangiando. Ne gustate pienamente la fragranza e la dolcezza. Sbucciando il mandarino, sapete che lo state sbucciando; staccandone uno spicchio e portandolo alla bocca, sapete che lo state staccando e portando alla bocca; gustando la fragranza e la dolcezza del mandarino, sapete che ne state gustando la fragranza e la dolcezza. Il mandarino che Nandabala mi ha offerto aveva nove spicchi. Li ho messi in bocca uno per uno in consapevolezza e ho sentito quanto sono splendidi e preziosi. Non ho dimenticato il mandarino, e così il mandarino è diventato qualcosa di molto reale. Se il mandarino è reale, anche chi lo mangia è reale. Ecco cosa significa mangiare un mandarino con consapevolezza.
“Bambini, cosa significa mangiare un mandarino senza consapevolezza? Mangiando un mandarino, non sapete che lo state mangiando. Non ne gustate la fragranza e la dolcezza. Sbucciando il mandarino, non sapete che lo state sbucciando; staccandone uno spicchio e portandolo alla bocca, non sapete che lo state staccando e portando alla bocca; gustando la fragranza e la dolcezza del mandarino, non sapete che ne state gustando la fragranza e la dolcezza. Così facendo, non potete apprezzarne la natura splendida e preziosa. Se non siete consapevoli di mangiarlo, il mandarino non è reale. Se il mandarino non è reale, neppure chi lo mangia è reale. Ecco cosa significa mangiare un mandarino senza consapevolezza.
“Bambini, mangiare il mandarino con presenza mentale significa essere davvero in contatto con ciò che mangiate. La vostra mente non rincorre i pensieri riguardo allo ieri o al domani, ma dimora totalmente nel momento presente. Il mandarino è totalmente presente. Vivere con presenza mentale e consapevolezza vuoI dire vivere nel momento presente, con il corpo e la mente che dimorano nel qui e ora.
“Chi pratica la presenza mentale vede nel mandarino cose che altri non vedono. Una persona consapevole può vedere l’albero, le gemme primaverili, il sole e la pioggia che hanno fatto crescere il frutto. Guardando in profondità, si vedono le diecimila cose che hanno reso possibile il mandarino. Guardando un mandarino, una persona consapevole può vedere le meraviglie dell’universo e come tutte le cose interagiscono tra loro. Bambini, ogni giorno è un mandarino. Come un mandarino racchiude gli spicchi, ogni giorno racchiude le ventiquattro ore. Ogni ora è uno spicchio.
Vivere tutte le ore del giorno è come mangiare tutti gli spicchi. La via da me trovata è quella del vivere ogni ora del giorno in consapevolezza, la mente e il corpo sempre presenti a ogni momento. Il contrario è vivere nell’inconsapevolezza. Se viviamo con la mente distratta, non sappiamo neppure di essere vivi. Non sperimentiamo la pienezza della vita, perché la mente e il corpo non vivono nel qui e ora”.
Gautama guardò Sujata e la chiamò.
“Sì, maestro” , disse Sujata giungendo le mani.
“Che cosa pensi? Una persona che vive in consapevolezza, farà molti o pochi errori?”.
“Venerabile maestro, una persona che vive in consapevolezza farà pochi errori. Mia madre ripete sempre che una ragazza deve fare attenzione a come cammina, come sta in piedi, come parla, come ride e come agisce, per evitare pensieri, parole e azioni che danno dolore a se stessa e agli altri” .
“Proprio così, Sujata. Una persona che vive in consapevolezza sa che cosa sta pensando, dicendo e facendo. E può evitare pensieri, parole e azioni che recano sofferenza a se stessa e agli altri.
“Bambini, vivere con consapevolezza significa vivere nel momento presente. Si è sempre consci di ciò che accade dentro di noi e attorno a noi. Si è in contatto immediato con la vita. Vivendo in questo modo, si potrà comprendere profondamente se stessi e quanto ci circonda. La comprensione porta alla tolleranza e all’ amore. Se tutti gli esseri si comprendessero l’un altro, si accetterebbero e si amerebbero reciprocamente. Allora non ci sarebbe più tanta sofferenza nel mondo.
“E tu, Svasti, che cosa pensi? Le persone possono amarsi se non si capiscono?”
“Venerabile maestro, senza comprensione l’amore è molto difficile. Mi ricordo un fatto accaduto a mia sorella Bhima. Una notte piangeva in continuazione, finché Bala perse la pazienza e la sculacciò. Bhima pianse ancora più forte. lo la presi in braccio e sentii che scottava. Ero sicuro che avesse male per colpa della febbre. Chiamai Bala e le dissi di metterle la mano sulla fronte, e Bala capì immediatamente perché Bhima piangeva. I suoi occhi si intenerirono, prese Bhima tra le braccia e le cantò una canzone. Bhima smise di piangere, anche se aveva ancora la febbre. Venerabile maestro, penso che le cose cambiarono perché Bala comprese il motivo del pianto di Bhima. Per questo credo che, senza capire, amare è impossibile“.
“Proprio così, Svasti. Si può amare solo se si comprende. E solo con l’amore c’è accettazione. Bambini, vivete in consapevolezza e accrescete la vostra comprensione. Allora capirete voi stessi, gli altri e tutte le cose. Il vostro cuore si riempirà d’amore. Questo è la meravigliosa via che ho scoperto”.
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– Da: Thich Nhat Hanh – Vita di Siddhartha il Buddha
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– EsserePace.org – Thich Nhat Hanh
– Fonte: sito del Sangha di Milano nella tradizione di Thich Nhat Hanh