Il Buddha insegnò i tre principi fondamentali di sila, samadhi e prajna, cioè dei precetti, della meditazione e della saggezza. Mediante la loro pratica, si consegue la liberazione della mente e l’emancipazione. Agire secondo la nostra vera natura è sila. Di solito traduciamo sila con ‘precetti’ ma questa non è una buona traduzione. Sila è la regolazione dell’azione della mente e dell’azione fisica.
Quando un contadino giapponese incanala l’acqua da uno stagno a una risaia, egli regola il flusso dell’acqua. Quando mangiate, regolate la vostra assunzione di cibo: non potete mangiare tutto il cibo sul vostro piatto ma soltanto una sua porzione. Allo stesso modo, introducete nella vostra mente e nella vostra vita ciò di cui avete bisogno. Nella vostra lingua “legge” significa che qualcuno ha creato un determinato sistema e poi impone agli altri di obbedirvi. Ma, nel buddismo, sila non significa che i maestri facciano delle leggi e poi vi ordinino di seguirle. La vera natura ci comanda, e quindi non abbiamo bisogno che nessun maestro ci comandi. Tuttavia, poiché siamo in uno stato di offuscamento o handicappati dagli usuali desideri, e siamo ciechi alla vera regolazione delle funzioni del corpo e della mente, cominciamo ad addestrarci con la pratica dei precetti.. (….) I precetti sono anche connessi alla moralità. Violare le norme morali vi fa sentire che non avete alcun posto nella società umana. Per essere un essere umano dovete trovare un terreno solido sotto i piedi. Nel buddismo, quando entrate in monastero come novizio, vi chiedono di osservare i precetti minori, che variano in ogni gruppo. I precetti comuni sono “Non dovete mentire, spettegolare, né accusare qualcun altro di una colpa”.
La prima pratica della meditazione, il secondo dei tre fondamenti è scacciare dalla mente la sostanza mentale inutile. Ne siete sempre trascinati, rincorrendo ogni problema che sorge. Mentre usate la vostra mente simbolicamente, cioè basandosi sulle parole e i confronti non potete vedere la realtà. Quando parlate, avete bisogno di nomi, ma nella meditazione, non avete bisogno di nessuna parola. Iniziamo dal nudo silenzio.
Quando trovate la vera meditazione senza una parola, conseguite la vera saggezza. La vostra mente diventa pura, e potete vedere direttamente la vostra vera anima. Quando la vostra mente è libera da tutte le idee prive di realtà – è buono? E’ cattivo? Sta dando o prendendo? – troverete la vera emancipazione.
– Da: “L’occhio zen – discorsi di Sokei-an”
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– http://en.wikipedia.org/wiki/Sokei-an