Samsara è un termine che, sia in pali sia in sanscrito, significa ‘perpetuo errare’, ovvero il vagare nei cicli interminabili dell’esistenza. Secondo gli insegnamenti del Buddha, percorriamo ciclicamente tutti i regni dell’esistenza, dai più elevati ai più infimi, fino a quando emergiamo dal sogno dell’ignoranza. Siamo come api imprigionate in un grosso barattolo; ronziamo qua e là, da cima a fondo, per poi tornare di nuovo in cima, ma fintanto che ci sarà il coperchio rimarremo intrappolati.
Si può osservare lo stesso processo all’opera anche nella vita che stiamo vivendo. Prendete nota, per una giornata, della quantità di mondi diversi che si creano nella mente, mentre andate su e giù nelle montagne russe degli stati d’animo, delle emozioni e dei pensieri in continuo mutamento. Siete contenti quando pensate alla famiglia, frustrati sul posto di lavoro, eccitati al pensiero dei progetti futuri, rabbiosi nei confronti di qualcuno che si dimostra incontentabile, depressi per lo stato del mondo, calmi per la meditazione appena fatta… Il gioco della mente prosegue ininterrotto. Samsara: errare perpetuo nel continuo succedersi delle esistenze.
In antitesi a questo ciclo di rinascite momentanee in stati diversi, cercate di prendere attentamente nota del momento in cui vi ridestate da un pensiero o da uno stato d’animo che è durato a lungo. Somiglierà al momento in cui uscite da un cinema. Il film sembrava così reale quando eravate dentro, eppure appare così illusorio quando uscite. Accade la stessa cosa quando emergiamo dai film che si proiettano nella nostra mente. Ciò che sembra reale e concreto da una certa angolatura, diventa assolutamente vuoto e trasparente da un’altra. Un maestro tibetano ha detto: “Non governate i regni immaginari delle possibilità che si riproducono incessantemente”.
Nel momento in cui ci ridestiamo dopo esserci persi in un pensiero, in una sensazione o in una reazione, in quello stesso istante possiamo riconoscere la natura vuota, chiara, simile al cielo della consapevolezza stessa. In quel momento di risveglio cogliamo un barlume di libertà. E invece di criticarci per le tante volte che ci siamo persi, condizione che continuerà a ripetersi, possiamo rallegrarci per ogni momento di risveglio.
(Da: Joseph Goldstein, “Un solo dharma. Il crogiolo del nuovo buddhismo“)
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