Un giovane monaco che aveva preso l’abitudine di divertirsi tirando sassi con la fionda, un giorno colpì accidentalmente un realizzato, uccidendolo all’istante. La conseguenza di quest’azione malaccorta fu che rinacque come spirito tormentato. Riferendosi alla sua abilità di tiratore, il Buddha osservò che la conoscenza senza retta intenzione produce rovina:
«Lo stolto acquista conoscenza e fama solo per rovinarsi, perché queste cose distruggono la sua buona sorte e gli spaccano la testa [1]. Continui pure lo stolto a desiderare una vana reputazione, precedenza tra i praticanti, autorità nel monastero e venerazione tra la gente!».
(Dhammapada 72, 73)
[1] La “testa” qui equivale alla presunta saggezza (Ndt)
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Commento
Purtroppo è vero anche il contrario: persino la retta intenzione, ma senza una conoscenza adeguata di ciò che s’intraprende – in considerazione, ad esempio, dei risvolti più imprevisti – può produrre, talvolta, risultati rovinosi. Gli stolti sono coloro che danno troppa importanza alle apparenze.