Ancora sulla consapevolezza.
Stando con te stesso… Osservandoti nella vita quotidiana con attento interesse, con l’intenzione di capire piuttosto che di giudicare, nell’accettazione completa di qualunque cosa possa emergere, per il solo fatto che è lì, tu dai modo a ciò che è profondo di venire in superficie e di arricchire la tua vita e la tua coscienza con le sue energie imprigionate. Questo è il grande lavoro della consapevolezza: rimuove gli ostacoli e libera le energie tramite la comprensione della natura della vita e della mente. L’intelligenza è la porta della libertà e l’attenzione cosciente è la madre dell’intelligenza. (Nisargadatta Maharaj
Il corpo è niente, il mondo è niente: quando capisci ciò completamente, come si possono inventare? Poiché la tua vera natura è la consapevolezza pura, niente di meno. (Ashtavakra Gita II, 19)
Per ignoranza, una volta immaginavo d’esser limitato. Ma io sono consapevolezza pura. Ora vivo oltre tutte le distinzioni, in ininterrotta meditazione. (Ashtavakra Gita 2:17)
L’abitudine di ignorare il momento presente a favore di altri momenti che ancora devono venire porta direttamente a una diffusa mancanza di consapevolezza della rete vitale in cui siamo incastonati. Questo implica una mancanza di consapevolezza e di comprensione della nostra stessa mente e di come essa influenzi le percezioni e le azioni e limita grandemente la prospettiva su che cosa significhi essere una persona e su come siamo collegati l’un l’altro e col mondo intorno a noi. La religione, tradizionalmente, è stata il dominio di questa fondamentale ricerca nel quadro spirituale, ma la consapevolezza ha poco a che fare con la religione, a meno che, nel significato più profondo della parola, non la si intenda come un tentativo di apprezzare il grande mistero dell’essere vivi e di riconoscere di essere interconnessi in modo vitale con tutto ciò che esiste. (Jon Kabat-Zinn)
Il principio del qui-e-ora è molto importante per qualunque impegno tendente a creare una società illuminata. Potreste domandarvi quale sia il metodo migliore per essere utili alla società e come si possa sapere se quel che fate sia autentico e giusto. L’unica risposta è il qui-e-ora. Il modo per distendersi, per riposare la mente nel qui-e-ora, è tramite la pratica della consapevolezza. Nella consapevolezza adotterete un approccio imparziale. Lasciate che le cose siano così come sono, senza giudicarle, e in questo modo anche voi imparerete ad essere. (Chogyam Trungpa)
Non pensare a niente è zen. Una volta che sai questo, sia che cammini, o che stia in piedi, o ti sieda, o ti sdrai, tutto è zen. Sapere che la mente è vuota è vedere il Buddha… Usare la mente per cercare la realtà è illusione. Non usare la mente per cercare la realtà è consapevolezza. Liberarsi dalle parole è liberazione. (Bodhidharma)
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