La rinuncia non dev’essere considerata come una negazione: mi è stato insegnato che consiste nel lasciar andare la presa. Ciò cui si rinuncia è la chiusura, l’esser tagliati fuori dalla vita. Si potrebbe dire che la rinuncia non è che apertura al momento presente….
Rinuncia è rendersi conto che la nostalgia per il desiderio di restare in un mondo protetto, limitato e piccolo è insana. Una volta che cominciate a rendervi conto di quanto grande sia il mondo e di quanto vasto sia il nostro potenziale di sperimentare la vita, allora comincerete realmente a comprendere la rinuncia. Quando ci sediamo in meditazione, avvertiamo l’alito che esce ed abbiamo una certa disposizione ad essere aperti al momento presente; ma allora la mente si mette a divagare in ogni genere di storie e fabbricazioni e realtà costruite, così diciamo tra noi e noi: «È pensiero». Lo diciamo con molta gentilezza e precisione. Ogni volta che siamo disposti a lasciar andare il filo della storia e ogni volta che siamo disposti a lasciar andare il respiro alla conclusione dell’esalazione, questa è la rinuncia fondamentale: impariamo come lasciar andare ciò cui ci aggrappiamo e ciò che tratteniamo.
Pema Chodron