Immagina di essere un cacciatore di tesori che, un bel giorno, scopre, sepolto in terra, un pezzo di metallo. Scavi una buca, estrai il metallo, lo porti a casa e cominci a pulirlo. Subito un angolo della pepita si rivela luminoso e brillante.
Gradualmente, man mano che rimuovi la sporcizia e il fango accumulatisi, tutto il pezzo di metallo si rivela essere una pepita d’oro. Così lascia che ti chieda: qual è il metallo più prezioso? Quello sepolto nel fango o quello che hai pulito? In realtà, il valore è lo stesso. La differenza fra la pepita sporca e quella pulita è solo superficiale. Lo stesso si può dire della mente naturale. Le ciance di un neurone che ti impediscono di vedere la tua mente nella sua pienezza in realtà non cambiano la natura fondamentale della tua mente. Pensieri come «sono brutto» oppure «sono stupido» o «mi sto annoiando» non sono altro che una specie di fango biologico, che oscura temporaneamente le qualità brillanti della natura di Buddha, della tua mente naturale.
(Yongey Mingyur Rinpoche – © copyleft perle.risveglio.net)
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