Dirò subito che la grande e altisonante massima: “Conosci te stesso!” mi è sempre parsa sospetta, come un’astuzia di preti segretamente in combutta per confondere l’uomo con pretese irrealizzabili e deviarlo dall’attività nel mondo esterno verso una falsa contemplazione interna.
L’uomo conosce se stesso solo nella misura in cui conosce il mondo, di cui ha coscienza soltanto in sé, come ha coscienza di sé soltanto in esso.
(Johann Wolfgang Goethe)
(Da: J. W. Goethe, La metamorfosi delle piante e altri scritti sulla scienza della natura)
Commento:
Goethe non aveva torto. Se fossimo relativamente isolati dal mondo e non avessimo che poche o scarse cognizioni, cos’è che scorgeremmo nella nostra interiorità? Qualunque indagine introspettiva non può essere, in ultima istanza, che un riflesso di ciò che conosciamo già. Tuttavia, in realtà il raccoglimento meditativo non serve a scoprire chissà quali verità occulte o celate, ma a concentrare il proprio spirito in modo da realizzare – intuitivamente – l’Unità essenziale degli esseri e delle cose. Serve, dunque, a riscoprire ciò che la routine ci ha fatto dimenticare, ossia la poliforme complessità super-mentale del mondo di cui siamo parte integrante. Siffatta consapevolezza comporterà, ovviamente, svariati benefici come, ad esempio, la possibilità di mobilitare determinate energie fin lì ignorate.
– Mente, corpo e spirito (amazon)
– Meditazione e focalizzazione (amazon)
– Libri sulla meditazione – Mcrolibrarsi.it
– Meditazione Guidata – Macrolibrarsi