Quando un liuto suona, non c’è alcun deposito di suoni dai quali il suono venga tratto. Quando la musica cessa, il suono non va in nessun altro posto.
La musica viene in esistenza a causa della struttura del liuto e dell’abilità dell’esecutore e quando il suono cessa smette di esistere. Nello stesso modo, tutte le componenti dell’essere, materiali e non materiali, vengono all’essere, giocano il loro ruolo e passano via. Ciò che chiamiamo una «persona» è l’unione temporanea di diverse componenti e delle loro azioni e reazioni vicendevoli. È impossibile trovarvi alcunché di permanente. Eppure c’è un paradosso, perché c’è una strada ma nessuno che la percorra, c’è l’azione, ma non c’è nessuno che la compia. L’aria si muove, ma non c’è vento. L’idea di un sé permanente è un un errore. L’esistenza è chiarezza e vacuità.