Nel moderno mondo occidentale abbiamo la fortuna di avere accesso a un’abbondanza di cibo, molto più di quello di cui abbiamo effettivamente bisogno. Ciononostante la nostra dieta è spesso povera: molti degli alimenti che consumiamo hanno un alto contenuto di grassi saturi, zuccheri, sale e sostanze aromatizzanti e mancano di fibre, vitamine, minerali e oligoelementi. Il motivo risiede in parte nel fatto che la moderna produzione alimentare comprende procedimenti di trasformazione e tecniche di raffinazione tali da privare gli alimenti della loro bontà naturale e introdurre ingredienti artificiali ideati per esaltare i sapori e prolungarne la scadenza di conservazione.
Questi appunti illustrano le norme dietetiche dello yoga e la loro relazione con l’Ayurveda, la medicina indiana tradizionale. La dieta propone una varietà di cibi sani e nutrienti adattati ai tuoi bisogni individuali. Adottandola, potrai attuare miglioramenti significativi per la tua salute e il tuo benessere.
L’Influenza dei Tre Guna
L’approccio yogico alla dieta ha origini comuni con l’Ayurveda, il sistema medico tradizionale indiano.
Entrambi insegnano che il cosmo ha origine dalle interazioni di tre qualità primordiali note come guna.
Queste tre qualità sono rajas (energia), tamas (stasi) e sattva (armonia ed equilibrio). I guna sono presenti in ogni cosa: aria, terra, animali, piante, persone, cibi e anche oggetti inanimati.
Ognuno dei tre guna ha il suo particolare carattere. Rajas è caldo, ardente, energico e vigoroso. Tamas è lento, freddo, inerte e sostenuto. Sattva è puro, sano e chiaro: è lucidità, uno stato di equilibrio fra tamas e rajas. Benché tutti e tre i guna siano presenti in ciascuno di noi, uno predomina sempre e influenza tutti i nostri pensieri, le azioni e i desideri. È solo quando raggiungiamo l’illuminazione che finalmente superiamo l’influenza dei guna e diventiamo liberi. La dieta yogica mira a equilibrare i guna mediante gli alimenti che consumiamo. Le tre qualità sono presenti in qualunque cibo, ma una di esse è predominante. L’equilibrio dei guna negli alimenti può anche cambiare: una pera cruda, ad esempio, è sattvica, ma se è cotta o troppo matura, la sua qualità tamasica aumenta.
Trovare l’equilibrio
In senso stretto, la base di una dieta yogica dovrebbero essere i sani e nutrienti alimenti sattvici. Va comunque tenuto presente che questa è una prescrizione contenuta nei testi rivolti a chi conduce una vita completamente dedicata allo yoga.
Per tutti gli altri è importante identificare il proprio guna dominante, che è determinato da una serie di fattori, compresi il lavoro che si svolge, la propria personalità e perfino il clima del luogo in cui si vive. Il processo di identificazione del guna dominante è complesso e, per una comprensione approfondita, sarà necessario consultare un praticante ayurvedico. A livello di base, comunque, potrai cercare di adattare le tue abitudini dietetiche in relazione alla tua personalità e al tuo ambiente.
Se il tuo carattere tende al rajasico – ardente ed energico – probabilmente dovrai mangiare cibi sattvici e tamasici per ottenere il sattva (equilibrio). Se ti senti accaldato, stressato e affaticato dovresti anche diminuire la quantità dei cibi rajasici della tua dieta. Se vivi in un clima freddo e svolgi un lavoro sedentario, potresti aver bisogno di una dieta più ricca di alimenti rajasici, atti a riscaldarti.
Impegnandosi è possibile raggiungere il sattva, ossia l’equilibrio. I cambiamenti dietetici si dovrebbero attuare in combinazione con la pratica delle asana, anch’essa utile a raggiungere il sattva.
Cibo Sattvico
- I cibi sattvici favoriscono l’equilibrio fisico e mentale. Consumando molti alimenti sattvici possiamo ottenere una mente serena in un corpo in buona forma e un armonioso flusso di energia fra l’uno e l’altra. I cibi sattvici comprendono le granaglie, i cereali, il pane integrale, la frutta fresca, il succo di frutta, la verdura fresca, il latte, il burro, il formaggio, il miele, la frutta secca, i semi, le erbe (e tisane) e l’acqua.
Cibo Tamasico
- I cibi tamasici sono tendenzialmente acidi, secchi o stagionati. Nella pratica yogica a tempo pieno questi alimenti devono essere evitati a causa del danno spirituale che provocano. Tuttavia, l’Ayurveda riconosce che consumare il cibo tamasico può avere effetti calmanti su un individuo prevalentemente rajasico. I cibi tamasici comprendono i funghi, la carne, la cipolla, l’aglio, gli alimenti fermentati come l’aceto e quelli riscaldati, così come quelli troppo maturi o stantii. Anche l’alcol è un cibo tamasico. Gli alimenti sattvici fritti nell’olio diventano più tamasici.
Cibo Rajasico
- I cibi rajasici tendono a essere piccanti, amari o aspri, o secchi o salati. Se sei incline al temperamento rajasico, consumare questi alimenti ti potrà far sentire più irrequieto o stressato. D’altro canto, se ti senti fiacco e letargico, essi potranno fare aumentare la tua energia. I cibi rajasici comprendono il caffè, il cioccolato, il tè, il sale, il pesce, le uova, il peperoncino e le erbe e le spezie fortemente aromatiche.
I benefici dell’equilibrio dei guna
Consumare una dieta yogica equilibrata che tenga conto delle influenze dei tre guna contribuisce a mantenersi snelli e a migliorare la flessibilità e il benessere fisico. La dieta yogica migliora l’influenza positiva del prana nel corpo, e rende la mente limpida e concentrata. Inoltre, contiene tutti gli elementi necessari a sostenere, curare e sviluppare il corpo senza oberarlo di scorie o tossine eccessive.
Per una dieta su misura
A differenza dei principi dietetici occidentali, che propongono a tutti abitudini alimentari simili, la dieta yogica deve essere adattata al carattere, alla corporatura e alle circostanze individuali. Anche se trovi difficile identificare il tuo guna dominante, cerca di sperimentare cibi diversi per vederne gli effetti sul tuo benessere. Quali cibi ti fanno sentire pieno di energia e con la mente limpida? Quali ti danno un senso di stress, eccitabilità o nervosismo? E quali ti procurano un senso di lentezza e inerzia?
Spesso una regolare pratica delle asana permette di raggiungere una maggior sensibilità ai bisogni del proprio corpo e agli effetti dei vari alimenti.