Il giovane Uddikku era giunto all’eta’ nella quale si sentiva un “uomo” e pronto ad affrontare la vita.
Alla fine dell’ultima estate della sua giovinezza decise di salire sulla montagna vicino casa sua. Ne aveva già scalate diverse, ben più alte, ma mai quella così vicina.
Chiese informazioni agli anziani del villaggio, ma tutti gli sconsigliarono di salire su quella cima. Naturalmente il giovane non rinunciò ed un giorno cominciò l’ascesa.
Poco prima di essere in vetta gli parve di udire un lamento venire da un fosso. Subito si affacciò ed in fondo al fosso vide un uomo, che si lamentava perché era caduto nel fosso, si era ferito e così non poteva risalire. Uddikku non ci pensò due volte e si precipitò ad aiutarlo. Rischiando non poco, riuscì a portarlo in salvo. Solo allora si avvide che il malcapitato era troppo basso: … doveva essere uno gnomo…
Uddikku ebbe paura, ma lo gnomo gli disse che non gli avrebbe fatto del male e che anzi – riconoscente – in cambio dell’aiuto avuto, e grazie ai suoi poteri, gli avrebbe assicurata la vita più bella che egli desiderava. Bastava che Uddikku gliela descrivesse.
Uddikku non seppe chiedere niente, non aveva mai pensato a cosa voleva esattamente dalla vita. Lo gnomo gli rispose: “Bene, allora ti esporrò molte belle vite possibili e tu alla fine liberamente sceglierai!”.
Si sedettero e parlarono per ore, forse giorni.
Alla fine Uddikku scelse e tornò a valle – in mezzo alla gente – a vivere la sua bellissima vita.
Oggi Uddikku è un uomo realizzato, soddisfatto della sua vita e quasi felice. Talvolta però, la notte, gli vengono in mente tutte le possibili vite che non ha vissuto.
Gli gnomi – si sa – sono cattivi.
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