La nostra meditazione normalmente e’ percettiva e apre l’emisfero destro, mentre la meditazione orientale e’ vacua, vuota e ricettiva, consiste nel rilassare il sistema muscolare, fermare la macchina del pensiero, concentrare la coscienza sul respiro e raggiungere una totale vacuita’. Per noi Occidentali questa vacuita’ e’ difficile da realizzare, e’ piu’ facile agire sulle visualizzazioni o sui colori, cosi’ da far lavorare l’immaginazione attiva partendo da pochi dati di ingresso, cioe’ attivando l’intuizione creativa e simbolica. L’effetto e’ estremamente costruttivo e rigenerante.
In Oriente si usano figure dell’energia ovvero Mandala come visualizzazioni grafiche o cromatiche o dinamiche o sonore dell’energia con effetti terapeutici o mistici, mentre la nostra visualizzazione occidentale e’ un mito-racconto-sogno emergente dall’inconscio, narrativo o rappresentativo, in cui la psiche profonda esprime con simboli e mutamenti d’anima le sue simmetrie e armonizzazioni.
Comunque sia, la visualizzazione o la meditazione vacua aprono uno stato di riposo che disattiva la mente sinistra e dunque attiva le onde ALFA, verdi, del cuore, lo stato dell’esistente in cui l’essere distinto si scioglie nell’universale.
Il rilassamento e’ favorito da musiche particolari, che creano pace e tranquillita’, facilitando il rilassamento profondo. Spesso la musica che contiene elementi naturali (uccelli, rumori d’acqua..) e’ tranquillizzante e suscita emozioni positive. Citiamo, tra i compositori piu’ facili: Ackerman, Kitaro, Brian Eno, Enya, Wollenweider, Vangelis, Oldfield, Winter, Sakamoto, Yann e Suzanne Ciani e Steven Halpern (la sua opera Spectrum Suite e’ uno dei primi lavori sulla correlazione chakra, note e colori).
– Fonte del brano
– L’articolo da cui è tratto (Lezione di un corso tenuto a Bologna dalla prof. Viviana Vivarelli)