Si dice che la musica più rilassante sia soprattutto il silenzio, l’assenza di note, ma dapprincipio è meglio farsi accompagnare verso la quiete con dolcezza, in modo da ambientarsi e familiarizzare con la tranquillità piuttosto gradualmente. Anche se il ritmo che ascolti, da cui ti lasci sopraffare, è già, di per sé, lento, ciò che conta davvero sono le pause. E’ in quei frangenti che la tua attenzione e quindi la tua concentrazione si dovranno acuire per cogliere ciò che non può essere espresso né tramite la musica, tanto meno attraverso le parole, ossia il gioiello più prezioso di cui la tua mente o la tua coscienza dispongono, te stesso. Sennonché la meditazione seguirà in modo più che naturale.