Anche se la “via della meditazione” non presuppone specifici approfondimenti culturali è senz’altro utile, di tanto in tanto, esplorare il panorama spirituale, sia quello antico, che gli scenari più recenti.
«La parola Vedanta proviene da Veda (conoscenza), essendo i Veda le più antiche scritture religiose attualmente conosciute; e Anta (punto ultimo del sapere).
La filosofia del Vedanta insegna la presenza della divinità in ogni essere: la natura reale dell’uomo e dell’intero universo è divina. Lo scopo della vita umana è sviluppare e manifestare questa natura divina. Le diverse religioni nel mondo costituiscono tanti cammini per arrivare a quella realizzazione. L’unità nella diversità è il tema immortale del Vedanta.
In India, che è il suo paese d’origine, il Vedanta è diventato la base comune delle differenti vie spirituali che vi sono. Dimostra, infatti, l’unità essenziale di tutte le religioni, riconoscendo che portano alla stessa Verità. Così il Vedanta accetta tutti i grandi profeti e istruttori spirituali, perchè sostiene che tutti sono manifestazioni della Verità unica. Accettandoli tutti, il Vedanta non prova a convertire, non inculca dogmi, ma offre una base razionale per le pratiche comuni a tutte le religioni.
Il Vedanta, in quanto filosofia universale, resta indipendente da razze, da nazionalità o da credenze particolari perchè ci lascia tutti liberi di perseguire la nostra liberazione secondo le nostre preferenze personali; il Vedanta non è una setta.»
(Traduzione della prima parte della pagina del Centro vedantico di Gretz)
– http://www.gruppovedantalila.it
– Vedanta – amazon
– Tradizioni indiane – Macrolibrarsi.it
– Vedanta – wikipedia