Mi sono chiesto spesso fino a che punto sia possibile conciliare poesia e meditazione. Cioè se la poesia non sorga a seguito di un certo tipo di raccoglimento meditativo. Cos’é che ci spinge ad ascoltare prima, sennonché a tacere – cioè rimanere in silenzio – poi? L’afflato della trascendenza, un richiamo soprasensibile? Cogli questo piccolo fiore … Una poesia di Rabindranath Tagore.
Cogli questo piccolo fiore
e prendilo. Non indugiare!
Temo che esso appassisca
e cada nella polvere.
Non so se potrà trovare
posto nella tua ghirlanda,
ma onoralo con la carezza pietosa
della tua mano – e coglilo.
Temo che il giorno finisca
prima del mio risveglio
e passi l’ora dell’offerta.
Anche se il colore è pallido
e tenue è il suo profumo
serviti di questo fiore
finché c’è tempo – e coglilo.
Rabindranath Tagore
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