L’insegnamento giunge solo a indicare la via; ma la visione sarà di colui che avrà voluto vedere. (Qui Sophia potrebbe essere quindi la saggezza di colui che osserva con l’occhio singolo, lo stesso che talvolta si scorge durante la meditazione – ndr).
Se non ti vedi ancora interiormente bello, fa come lo scultore di una statua che deve diventare bella. Egli toglie, raschia, liscia, ripulisce, finché nel marmo appaia la bella immagine: come lui, anche tu leva il superfluo, raddrizza ciò che è obliquo, purifica il fosco e rendilo brillante.
E’ necessario che l’occhio si faccia uguale all’oggetto per accostarsi a contemplarlo. L’occhio non vedrebbe mai il Sole se non fosse già simile al Sole, né un’anima vedrebbe il bello se non fosse bella.
Quando parliamo di Lui, non riusciamo che a balbettare qualche frase sconnessa …. Dobbiamo certamente parlare di Lui, ma non possiamo esprimere quello che Egli è. In realtà, noi diciamo quello che non è, perché quello che è non siamo capaci di dirlo.
Il nostro generale istinto di cercare e di imparare ci spingerà, com’è ragionevole, a indagare sulla natura dello strumento che usiamo per ricercare.
La nostra patria è il luogo da cui siamo venuti, e nostro padre è là. Cosa sono dunque questo viaggio e questa fuga? Non lo compiremo con i nostri piedi, perché non si tratta di passare da una terra ad un’altra, ma si tratta di distogliere lo sguardo dalle realtà sensibili e, chiusi gli occhi dinnanzi ad esse, cambiare questa maniera di guardare con un’altra.
Si tratta quindi di risvegliare in noi un’altra facoltà, che tutti possediamo, ma ben pochi usano.
Il tuo occhio interiore ha dinnanzi a se una grande bellezza. Ma se cerchi di contemplarla con un occhio ammalato o non pulito, o debole, avrai troppa poca energia per vedere gli oggetti più brillanti e non vedrai nulla, anche se sei dinnanzi ad un oggetto che può essere visto.
Plotino, nell’alveo della Tradizione misterica che dall’Orfismo si estende a Pitagora, Parmenide e Platone, ha ripensato i grandi problemi della filosofia in modo del tutto “originale” attuando al tempo stesso una grandiosa sintesi dell’intero pensiero antico. La sua filosofia presenta notevoli affinità con quella orientale contenuta nelle Upaniṣad o Vedānta.