“Un monaco aveva a lungo studiato e meditato per raggiungere il nirvana. Ma senza successo. Convinto di aver fallito il suo scopo, una notte si recò al pozzo per attingere l’acqua con un vecchio secchio di legno.
Tornando indietro, si accorse che l’immagine della luna si rifletteva nell’acqua del secchio. Si fermò ad ammirarla come in uno specchio. All’improvviso il manico si spezzò, il secchio cadde a terra e l’acqua si disperse, e, con essa, scomparve l’immagine della luna. Non più acqua, non più luna … il monaco ebbe un’intuizione della verità”.
Commento
Spesso pensiamo che i nostri sforzi non ci portino da nessuna parte, che l’obbietivo del nostro cercare non si raggiunga mai e sperimentiamo, come il monaco, un senso di fallimento. Questo è il risultato della tensione continua verso un obbiettivo e di un eccessivo attaccamento ai frutti delle nostre azioni. Quando però smettiamo di cercare e viviamo pienamente il presente, ecco che veniamo “cercati” e si apre a noi la vera natura della realtà: scompare la luna, l’acqua, il secchio, e con essi anche l’immagine distorta che avevamo di noi stessi, ed in un istante luminoso ci appare la verità. Lo studio e la meditazione ci preparano a questo incontro con la grazia di Dio. (F. Piras s.j.)
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