Generalmente si pensa alla meditazione come a un’attività speciale, ma non è del tutto esatto in quanto è la semplicità stessa. A volte, celiando, diciamo: «Non è necessario che tu faccia qualcosa, siediti e basta». Ma meditazione non vuol nemmeno dire limitarsi a sedere.
Significa arrestarsi ed essere presenti a se stessi, questo è tutto. La maggior parte del tempo è occupata dalle nostre attività. Sareste in grado di fermarvi anche per un solo momento? Potrebbe essere questo momento? Cosa accadrebbe se lo faceste?
Un buon modo di interrompere le nostre occupazioni è passare per un momento alla «modalità dell’essere». Consideratevi un testimone eterno, al di fuori del tempo. Valutate semplicemente questo momento, senza tentare affatto di cambiarlo. Cosa sta accadendo? Cosa provate? Cosa vedete? Cosa sentite?
Quando ci si ferma, l’aspetto curioso è che immediatamente si diventa se stessi. Tutto appare più semplice. In un certo senso è come se foste morti e il mondo continuasse. Se moriste realmente, tutte le vostre responsabilità e obblighi svanirebbero d’incanto. Le loro conseguenze verrebbero gestite in qualche modo senza di voi.
Nessun altro può farsi carico dei vostri progetti specifici, che si esaurirebbero e scomparirebbero con voi come è stato per tutti coloro che sono morti. Così non dovete preoccuparvi assolutamente.
Se questo è vero non è più necessario fare un’altra telefonata anche se vi riesce difficile crederlo. Forse non è neppure il caso di leggere qualcosa in questo momento o di sbrigare un’altra faccenda. Riservandovi alcuni attimi di «morte volontaria», arginando le pressioni del tempo, finché vivete sarete liberi di ritagliarne una parte per per il presente. «Morendo» ora, in questo modo, in realtà divenite più vivi. Questo è il vantaggio di fermarsi. Non si tratta di un atteggiamento passivo e quando deciderete di riprendere sarà una partenza diversa, poiché vi siete fermati. La pausa contribuisce a rendere più vivaci, ricche e articolate le azioni successive, aiuta a inquadrare nella giusta prospettiva tutte le preoccupazioni e insicurezze. Serve da guida.
Più volte nel corso della giornata, fermatevi, sedetevi, e immedesimatevi nella vostra respirazione per cinque minuti o anche solo per cinque secondi. Accettate senza riserve il presente, le vostre sensazioni e come percepite la situazione. In questi momenti non cercate di cambiare nulla, limitatevi a respirare e rilassarvi. Respirate, lasciate correre; astenetevi dal voler produrre qualcosa di diverso in questo momento; mentalmente ed emotivamente lasciate che questo momento sia esattamente com’è e lasciate a voi stessi la libertà di essere così come siete. Poi, quando sarete pronti, muovetevi nella direzione dettata dal vostro cuore, consapevoli e risoluti.
(Da: Dovunque Tu Vada, ci Sei Già – Un cammino verso la consapevolezza – Jon Kabat-Zinn)
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