Che la meditazione di questa Pasqua consista nell’inviare pensieri amorevoli a chi ne abbia davvero bisogno. A chi?
Auguri rapidi, veloci, auguri profferti con la celerità che contraddistingue il web, ma comunque sinceri. Auguri centellinati con cura e non distribuiti in serie, per cogliere davvero l’essenza della Pasqua, ossia il rinnovamento. Auguri rivolti soprattutto a coloro che non li meritano:
a quelli che concepiscono la società come una giungla in cui le belve più perfide e feroci sopravvivono a discapito delle persone più pacifiche a cui impongono oneri sproporzionati o che costringono all’inedia, se non agli stenti e talvolta persino a scelte estreme. Auguri scagliati con raffiche di pensieri amorevoli, certi che il modo più concreto per dissolvere il male che alligna nei cuori di cotanti disgustosi egoisti è renderli consapevoli che noi tutti siamo uno.
– Lettura suggerita: “Il mito della Pasqua” di Claudio Bonvecchio (amazon)