Realizzare la vera natura di tutto ciò che ci circonda è una vera, quanto mai straordinaria, a volte improvvisa, talaltra graduale, scoperta. Che c’è la di là delle apparenze, ossia delle nostre stesse proiezioni? Il mondo è così come ce lo prefiguriamo, oppure cela chissà quali incredibili segreti? Una vita di vera pace è senz’altro possibile, ma per concretizzarla è essenziale afferrare che, di fatto, siamo già interconnessi.
«Se cerchiamo solo di proteggere noi stessi, non possiamo sinceramente connetterci con gli altri, non riusciamo a vedere di cosa ha bisogno il nostro amore e lottiamo con una solitudine terribile. Quando tentiamo di raggiungere gli altri dalla nostra posizione di isolamento, siamo come viaggiatori stanchi che si preparano ad attraversare una frontiera pericolosa, sperando cautamente di raggiungere una nuova terra e fare conoscenze, ma pensando tra sé che non sarà possibile. Sballottati tra la speranza incostante e l’insicurezza soggiacente, non abbiamo pace. Immaginate il sollievo di scoprire che non c’è alcuna frontiera da attraversare! È solo vedendo la nostra fondamentale connessione con il mondo che diviene possibile una vita di vera pace.
I modi in cui guidiamo la mente a vedere tale connessione son di somma importanza. Questa trasformazione della mente che abbandona il peso delle idee non è solo teorica: c’è un cammino per realizzarla. Nei suoi insegnamenti il Buddha esamina più e più volte l’amore e la connessione, e attraverso la meditazione e i brahmavihara ci offre la possibilità di cambiare radicalmente i nostri rapporti con la vita.
Quando impariamo a spostarci al di là delle idee errate e a vedere chiaramente, smettiamo di dare una forma solida alla realtà. Vediamo i flutti che vanno e vengono, si innalzano e passano, ve diamo questa esistenza composta di mente e corpo in uno stato di continua trasformazione, di flusso costante. C’è sempre la possibilità di un radicale cambiamento. In ogni momento (non solo poeticamente o in senso figurato, ma letteralmente) moriamo e torniamo a vivere, noi e tutta la vita.
Senza la rigidità delle idee, il mondo diverrebbe chiaro e trasparente, come se rilucesse da dentro. Con il discernimento diviene molto chiara l’interconnessione di tutto ciò che vive, e ci accorgiamo che niente è fermo, niente è completamente separato; che chi siamo e cosa siamo sono due cose profondamente intrecciate con la natura della vita stessa. Da questo sentimento di connessione sorgono l’amore e la compassione.»
– Sharon Salzberg (amazon)
– Sharon Salzberg (macrolibrarsi)